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Trame Sonore, a Mantova 'un frullatore di bellezza'

Trame Sonore, a Mantova 'un frullatore di bellezza'

Il direttore, "ma lo Stato dà poco al Festival più importante"

MANTOVA, 03 giugno 2023, 20:40

Luciano Fioramonti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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''Un frullatore di bellezza, nato con l'idea di trasformare una materia percepita socialmente come vecchia, obsoleta, addirittura superata in qualcosa di assolutamente contemporaneo, necessario e adatto ai nostri tempi. Un meeting un po' pazzo che mette insieme artisti, appassionati, promotori e comunicatori per offrire un modo nuovo e strano di avvicinarsi alla musica''. Carlo Fabiano, direttore artistico di Trame Sonore, riassume così il Festival di Mantova ''divenuto nei fatti il più grande happening europeo di musica da camera''. L'appuntamento che per cinque giorni ha richiamato nella città dei Gonzaga 350 artisti italiani e stranieri impegnati in 150 concerti per un totale di quattromila ore di musica si conclude domani sera, 4 giugno, con l' Orchestra da Camera di Mantova diretta da Alexander Lonquich, nella veste anche di pianista, nell' ouverture delle Nozze di Figaro e il Concerto n. 25 di Mozart. ''L'obiettivo del progetto lanciato 11 anni fa era riportare questa musica alla sua dimensione naturale, la camera, laboratorio e progetto dove i grandi compositori del passato hanno espresso la loro creatività'', spiega Fabiano. Tutto a Mantova concorre a fare del festival un continuum musicale nella bellezza dei luoghi, tra proposte di esibizioni di alto livello che si susseguono, a volte sovrapponendosi, in cortili e giardini, nelle magnifiche sale di Palazzo Ducale e Palazzo Te o nelle residenze nobiliari private, nelle grandi chiese come negli scrigni di dimensioni più ridotte. Così se nella basilica palatina di Santa Barbara, la cappella privata dei Gonzaga nel perimetro di Palazzo Ducale, risuonano le note dell' organo a canne con la tastiera su cui ha appoggiato le dita Claudio Monteverdi, nel bellissimo spazio circolare della Rotonda di San Lorenzo può capitare di sentire una straordinaria esecuzione di ''Notte trasfigurata'' di Schoenberg. Il pubblico è quindi ''costretto'' a scegliere muovendosi in modo informale tra spettacoli a pagamento o a ingresso libero che durano da 25 a non più di 40 minuti, dalle 9 a mezzanotte in 30 sedi in 18 filoni tematici. Uno, in particolare, dedicato ai più giovani vieta l' ingresso ai maggiori di 30 anni. La particolarità è che gli artisti, anche i più celebri come Martha Argerich, ospite d' onore quest'anno, non vengono pagati. Il Festival provvede solo alle spese di viaggio, vitto e ospitalità. Un impegno notevole, sottolinea il direttore artistico, tenendo conto che molti strumentisti vengono dall' estero. Per Trame Sonore l' impegno economico si aggira sui 500 mila euro, a carico delle istituzioni pubbliche e degli sponsor. ''Il contributo dello Stato è irrisorio - lamenta -. Il primo festival italiano in termini numerici con 50 mila presenze prima del Covid alle quali quest'anno prevediamo di tornare è il peggio pagato nell'elenco del Fondo Unico per lo spettacolo. Abbiamo invece bisogno di sostegni adeguati. Pensiamo sia giusto riconoscere agli artisti almeno un gettone di presenza''. Trame Sonore, conclude, ''è un inno alla modernità. Qui Ii timore reverenziale e la ritualità di altri tempi vengono scardinate quasi per gioco. In questo genere di musica la vicinanza tra le persone e i musicisti è fondamentale, se manca il contatto non c' è più la magia''.

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