Lunghi applausi e standing
ovation giovedì sera per il debutto live con la Philadelphia
Orchestra del suo primo oboe Philippe Tondre, che ha eseguito
magistralmente il celebre concerto per oboe di Mozart. L'opera,
che qui non veniva suonata da 16 anni, è stata riproposta con la
direzione della finlandese Susanna Malkki, prima donna a
condurre alla Scala, nel 2011.
Tondre l'aveva già interpretata in gennaio sotto la guida
del direttore musicale dell'orchestra Yannick Nezet-Seguin ma
sul palcoscenico digitale. Ieri ha conquistato anche il pubblico
di casa, tornato ad affollare dopo 18 mesi di pandemia la
splendida Verizon Hall (2500 posti) del Kimmel Center, che da 20
anni ospita la Philadelphia Orchestra, una delle 'Big Five'
americane.
C'era molta attesa per il 32/enne alsazianoTondre, diventato
nel 2020 solamente il quarto 'principal oboe' nei 121 anni di
storia di questa orchestra. E' sicuramente uno dei migliori
oboisti del mondo ma qui era visto da alcuni con una certa
circospezione in quanto esponente della scuola francese di
questo strumento, che ha un suono 'piu' europeo' rispetto a
quello della scuola americana. Ma ieri, dopo aver dovuto
rimandare di un anno il suo esordio dal vivo a causa del virus,
sembra aver fugato ogni dubbio. Ed ora, seguendo le orme di
Marcel Tabuteau che ricoprì lo stesso ruolo dal 1915 al 1954, si
candida a perpetuare la tradizione della presenza della scuola
francese di oboe a Philadelphia.
La platea ha apprezzato molto anche il resto del programma:
Little Moonhead, composta da Melinda Wagner ispirandosi ad uno
dei concerti brandeburghesi di Bach, e la Suite da Pulcinella di
Stravinsky, straordinaria rivisitazione di musiche di Pergolesi
e di altri autori italiani del Settecento, con altri 'solo' di
Tondre.
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