A una settimana dall'udienza che
potrebbe decidere la revoca della tutela legale a cui e'
assoggettata da 13 anni, Britney Spears e' al centro di un nuovo
documentario. Stavolta e' Netflix a affrontare la complessa
vicenda che oppone la pop star al padre Jamie nel film "Britney
contro Spears" firmato da Erin Lee Carr, regista di importanti
film su celebri casi giudiziari. A effetto la data del debutto
sul servizio in streaming: secondo "Variety" uscira' il 28
settembre, il giorno prima della data in cui la battaglia legale
tra gli Spears tornera' in aula davanti al giudice Brenda Penny
della Superior Court di Los Angeles.
A effetto anche i pochi secondi audio-video con cui Netflix
ha confermato l'uscita del documentario su cui - indiscrezioni
in proposito giravano da tempo - la Carr e' al lavoro da un
anno: e' la registrazione di un messaggio vocale lasciato da
Britney sulla segretaria telefonica di un avvocato il 21 gennaio
2009: "Salve, sono Britney Spears. Ho chiamato prima. Chiamo di
nuovo perche' volevo esser sicura che durante il processo per
eliminare la 'conservatorship'....". Conservatorship e' il nome
dell'istituto legale che assoggetta al volere di terzi persone
molto anziane o incapaci di intendere e di volere. Il messaggio
sembra contraddire affermazioni fatte dalla stessa Britney lo
scorso giugno davanti al giudice quando la popstar aveva detto
di non aver mai saputo che poteva chiedere di revocare la
tutela. Dopo quell'udienza la Penny aveva autorizzato la
cantante a cambiare avvocato e il nuovo legale, Matthew
Rosengart, si era mosso con determinazione per liberare Britney
dal giogo paterno ottenendo da Jamie una rinuncia senza
condizioni almeno sulla carta.
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