CRISTINA STANESCU, LA LINEA DELLA
VITA (SEM, pp.240, 18 euro)
Il coraggio di una donna appassionata e tenace, che non ha
paura di contrastare un destino che sembra segnato. E sullo
sfondo un secolo ferito da lacerazioni insanabili e grandi
cambiamenti come il '900. Arriva in libreria il 12 maggio "La
linea della vita", ultimo romanzo di Cristina Stanescu, edito da
SEM.
Ambientato nella Romania del 1926, il libro ha per
protagonista Nina, figlia del prefetto della Bessarabia. Nel
giorno del suo sedicesimo compleanno la ragazza incontra
un'indovina che le preannuncia una vita lunga e difficile: lei
non crede alla profezia, ma la veggente avrà ragione. Nina
infatti avrà molte prove da fronteggiare nel corso della sua
esistenza, che si intreccia inevitabilmente con i grandi fatti
della storia. La sua nazione, infatti, viene dilaniata dal
violento nazionalismo dell'estrema destra, quindi da Hitler, per
poi finire nella morsa dell'occupazione russa. Sotto la
dittatura comunista cambia tutto e non resterà nulla della
grande famiglia in cui la giovane è cresciuta. Perfino il
matrimonio di Nina sarà toccato dalla profezia, ma la donna
saprà reagire affidandosi all'amore per i suoi figli.
Con un registro narrativo coinvolgente, che spinge il
lettore ad arrivare fino alla fine di questa appassionante saga
familiare, l'autrice costruisce un romanzo di grande intensità,
capace anche di una precisa ricostruzione storica.
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