MARY SHELLEY, LE NOVELLE DEL KEEPSAKE
(ROBIN EDIZIONI, PP 480, EURO 19). Quindici racconti, nei quali
Mary Shelley mette in scena una donna nuova, diversa, che tenta
di svincolarsi dalle strettoie di una visione patriarcale, a
volte riuscendoci soltanto con la morte, pubblicati su uno dei
più apprezzati annuari letterari, il Keepsake, sui quali
l'autrice di Frankenstein scrisse tra il 1828 e il 1838, escono
il 4 novembre in prima edizione italiana. Il libro, 'Le novelle
del Keepsake', pubblicato da Robin Edizioni, è a cura di
Annalisa Volpone e illustrato con le incisioni originali.
Ogni volume del Keepsake, che veniva offerto come strenna
natalizia alle giovani della borghesia medio-alta, era un
oggetto di cui fare sfoggio, un dettaglio di stile. Rivolto a un
pubblico soprattutto di donne, fu considerato una pubblicazione
minore, ma vi contribuirono autori come Southey e Wordsworth,
Coleridge e Scott. Pur costretta in uno spazio "troppo esiguo",
la Shelley affida alle pagine del Keepsake i tormenti, le gioie
svanite, il suo amore travolgente per il compagno di vita Percy
B. Shelley. I racconti si snodano tra la campagna inglese e i
paesaggi esotici della Grecia e soprattutto dell'Italia, il
paese più amato. Italiani gli scenari più incantevoli e italiane
le parole, quando il lessico si fa più intimo e privato. Della
potenza distruttiva e creatrice messa in scena in Frankenstein
qui restano le macerie, il richiamo al soprannaturale di alcuni
racconti, il tentativo di sconfiggere la morte del corpo, ma
soprattutto della coscienza e dei ricordi che essa custodisce:
il più audace e sublime dei desideri.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA