CONSTANZE NEUMANN, "IL CIELO SOPRA
PALERMO", TRADUZIONE DAL TEDESCO DI RITA CALABRESE, (EDIZIONI
KALOS, 215 PP., 18 EURO).
Nel 1897, sedici anni dopo il suo primo incontro con Palermo,
Blandine von Bülow attraversa la città nel giorno della
commemorazione dei defunti, che nel capoluogo siciliano è la
festa dei Morti, "incaricati" per tradizione di portare doni ai
bambini. "Chi ti purtaru i morti?", dice in vernacolo la voce di
un ambulante, che è anche l'incipit del romanzo di Constanze
Neumann, "Il cielo sopra Palermo", appena uscito per le Edizioni
Kalós, nella traduzione dal tedesco di Rita Calabrese.
Nella città dove i bambini apprendono la funzione
consolatrice dei defunti, Neumann, scrittrice di Lipsia che vive
a Berlino, riporta alla luce, tra storia e invenzione, le
vicende occorse alla figlia di Cosima Liszt. Arrivata a Palermo
insieme alla madre e al patrigno Richard Wagner per un soggiorno
che si protrae dall'autunno 1881 alla primavera dell'anno
successivo, la giovane Blandine è catturata dalla Sicilia, dove
vivrà per almeno tre lustri dopo il matrimonio con il conte
Biagio Gravina (originario di Ramacca), conosciuto a un ballo e
sposato nell'estate dell'82 a Bayreuth.
Sul soggiorno palermitano dei Wagner, ospiti dell'Hotel des
Palmes, ancora oggi si favoleggia: c'è sempre una guida
turistica che indica una finestra dell'albergo, mai la stessa,
dalla quale il maestro si affacciava la domenica mattina per
dirigere la banda musicale. Sono gli anni della belle époque e
Wagner arriva a Palermo con l'intento, riuscito, di completare
il Parsifal. La permanenza all'hotel, ai tempi gestito da Enrico
Ragusa (che nel 1924 muore in povertà), dura un paio di mesi,
prima del trasloco avvenuto tra gennaio e febbraio, nei giorni
della Merla, in una villa nobiliare dove gli ospiti venuti dal
freddo possono provare sulla propria pelle quanto sia sbagliato
l'assunto che in Sicilia fa sempre caldo.
Blandine, la protagonista del libro, conduce il lettore in
una sicilianità tanto carica di aspettative, quanto pronta a
deluderle. Una dimensione affascinante, talvolta ostile, più
spesso indecifrabile, in cui spicca la presenza di una sola
amica, forse l'unica figura priva di ambiguità: quella di Tina
Scalia. La giovane ha una famiglia che la vuole cantante d'opera
e si prodiga per farla esibire davanti al maestro. La tiepida
reazione di Wagner all'ascolto del saggio canoro indigna la
mamma di Tina, ma non demoralizza di certo la figlia. La ragazza
sposerà Joseph "Pip" Whitaker, il timido imprenditore inglese
privo di sangue blu, che la renderà felice. Destino ben diverso
spetta a Blandine, che finirà per ritrovarsi irrimediabilmente
sola "in questa terra straniera". E quando si chiede perché
abbia scelto di vivere in Sicilia, dice a se stessa che è "una
domanda inutile e spiacevole".
Constanze Neumann (in Germania è appena uscito per l'editore
Ullstein il suo romanzo "Wellenflug", letteralmente "Volo di
onde"), con "Il cielo sopra Palermo" ci restituisce un'immagine
fresca di quel periodo storico, con una soavità che rimanda alle
"Cronache" stendhaliane, alle "Historiettes" come diceva con
falsa modestia lo scrittore francese.
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