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Alessandro Robecchi, la mia dark lady che sa amare

Alessandro Robecchi, la mia dark lady che sa amare

Nuovo libro con Monterossi. Bentivoglio perfetto nella serie

ROMA, 15 marzo 2022, 13:12

di Mauretta Capuano

ANSACheck

Alessandro Robecchi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandro Robecchi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessandro Robecchi - RIPRODUZIONE RISERVATA

ALESSANDRO ROBECCHI, UNA PICCOLA QUESTIONE DI CUORE (SELLERIO, PP 368, EURO 15.00)

Due indagini finiscono per incrociarsi in 'Una piccola questione di cuore', il nuovo romanzo di Alessandro Robecchi della serie di Carlo Monterossi dove troviamo un ragazzo di 22 anni, Stefano, che cerca il suo amore scomparso, Ana, una dark lady che sfiora i quarant'anni. E come sempre c'è la Milano nera dei nostri tempi.

"Comanda sempre la storia. Avevo un personaggio al limite come Ana che sta in quella zona grigia tra il nero e il bianco e poi due squadre di investigatori: quella dei privati e quella dei poliziotti veri. Far convergere due indagini mi ha permesso di vedere la storia da più angolazioni. E' chiaro che un poliziotto vedrà una cosa in un modo e un cittadino normale come Monterossi in un altro. Avranno delle diverse priorità: uno vuole chiudere il caso perché è il suo mestiere. L'altro invece vuole capire" dice all'ANSA Robecchi della nuova avventura del suo Monterossi che è diventato una serie tv diretta da Roan Johnson con Fabrizio Bentivoglio. Il successo di Monterossi sta forse proprio nel suo essere un cittadino normale? "E' stato il mio peccato originale creare un personaggio che non fosse un poliziotto, un carabiniere. Monterossi non ha la pretesa di fare giustizia, non deve arrestare nessuno, può tenere in mano il dossier etico-morale della storia mentre un poliziotto non è tenuto a farlo. E poi fondamentalmente ha le stesse reazioni e pensieri che avremmo noi. Montalbano va in ufficio e si trova il morto sulla scrivania perché è il suo mestiere mentre Monterossi ci deve sempre un po' capitare" spiega Robecchi che scrive anche per il teatro, la tv ed è stato una delle firme di 'Cuore'.

L'enigmatica Ana, rumena bellissima ed elegantissima è uno dei suoi personaggi che ama di più. "Volevo una donna complicata. Di solito la dark lady è mono dimensionale e io volevo una dark lady che ti sorprendesse. Lei davvero si innamora di un ragazzino ed è amore vero. Di solito invece l'amore delle dark lady è per gente potente, ricca, che può cambiare la vita. Mi piaceva costruire un personaggio che la sa lunga, che si sa muovere in un mondo feroce come quello della malavita ma che è capace di un sentimento puro, vero" racconta Robecchi. Ma Ana è nei guai. Che affari ha in corso con un boss in giacca e cravatta? Stefano è molto preoccupato e si rivolge a Carlo Monterossi che indaga con il ruvido Oscar Falcone e l'ex poliziotta Cirrielli. Giorni dopo viene ucciso un giovane rampante fenomeno della finanza su cui indagano i poliziotti Ghezzi e Carella e le due indagini si incrociano."Stefano è un ragazzino puro, è pulito e questo è forse anche il motivo per cui piace ad Ana. E' vero che lui scopre il mondo scoprendo Ana però anche Ana con lui scopre qualcosa" dice. In fondo Robecchi da voce all'imponderabilità dell'amore. A quel suo "non essere calcolabile. Come un granello di sabbia nell'ingranaggio che può renderti felice ma anche ammazzarti.

Vite che si attraggono senza nessun motivo apparente" dice lo scrittore. E della guerra in Ucraina dice: "sto con Bertolt Brecht. La povera gente da una parte e dall'altra pagherà la guerra". Molto contento di 'Monterossi', la nuova serie tv in sei episodi in onda su Prime Video, tratta dai romanzi 'Questa non è una canzone d'amore' e 'Di furia e di vento', Robecchi sottolinea: "E' un prodotto un po' anomalo rispetto alla produzione italiana corrente. C'è un cast molto teatrale, Bentivoglio è un attore grandissimo. Quando lo ho visto i primi tre minuti sul set nel ruolo di Monterossi ho pensato subito: 'è lui, è perfetto', ha capito la sfumatura. Roan Johnson è un grande regista, ha tutti e due i toni, la tensione e la commedia. Quando un libro diventa un film è un'altra cosa, ma quello quello a cui bisogna stare attenti è che non venga tradito lo spirito. Maigret era magro nei libri di Simenon poi è diventato Gino Cervi". Continuerà, magari vedremo anche Ana in tv? "Lo spero mabisogna cercare l'attrice , trovarla non è facile" dice. 
   

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