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Vera Politkovskaja per la prima volta racconta la madre Anna

Vera Politkovskaja per la prima volta racconta la madre Anna

Libro scritto con Sara Giudice esce il 21 febbraio per Rizzoli

ROMA, 31 gennaio 2023, 19:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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VERA POLITKOVSKAJA CON SARA GIUDICE, UNA MADRE. LA VITA E LA PASSIONE PER LA VERITÀ DI ANNA POLITKOVSKAJA (RIZZOLI, PP. 204, EURO 19)

Per la prima volta Vera Politkovskaja, la figlia della giornalista russa di "Novaja Gazeta", Anna Politkovskaja, racconta la vita e le battaglie per la libertà di stampa fatte dalla madre, assassinata il 7 ottobre 2006. Lo fa nel libro "Una madre. La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja", scritto con la giornalista Sara Giudice, inviata di Piazzapulita su La7, che esce il 21 febbraio per Rizzoli nella traduzione dal russo di Marco Clementi, a sedici anni dalla morte della giornalista e a un anno dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
    "Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune. Scriveva la verità, nuda e cruda, su soldati, banditi e civili finiti nel tritacarne della guerra. Parlava di dolore, sangue, morte, corpi smembrati e destini infranti" dice Vera Politkovskaja, anche lei giornalista e autrice televisiva, che aveva ventisei anni quando è morta sua madre. Da quel giorno, il 7 ottobre 2006, si è battuta insieme al fratello Il'ja per avere giustizia. Ha vissuto sulla sua pelle tutte le lentezze e le ambiguità della macchina della giustizia russa, le informazioni contraddittorie, le ipotesi più assurde. E soprattutto ha lottato per ricordare la lezione della madre: "Siate coraggiosi e chiamate sempre le cose con il loro nome, dittatori compresi".
    Anna Politkovskaja ha raccontato fino alla sua morte la seconda guerra in Cecenia, la corruzione, i delitti e le omertà della Russia di Putin. Il suo volto è diventato il simbolo della libertà d'espressione. Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, il cognome Politkovskaja è tornato a essere oggetto di minacce di morte al punto che Vera si è dovuta trasferire in una località segreta con la famiglia. Ha scritto questo libro perché sua figlia, la nipote che Anna non ha mai conosciuto, e il mondo intero "possano ricordarsi sempre la storia unica di una donna che non ha mai nascosto il suo dissenso per la politica di Vladimir Putin e che non ha avuto paura di denunciare le violazioni dei diritti umani in Russia compiute da un ex ufficiale del Kgb diventato l'artefice di un minaccioso disegno imperiale" viene sottolineato nella nota di presentazione al libro.
    "In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità" dice la figlia Vera.
    Il progetto editoriale è nato alla Rizzoli che ne vende i diritti in tutto il mondo: sono già stati acquisiti da sei grandi gruppi editoriali e il libro sarà tradotto, tra i primi paesi nel mondo, in Francia, Olanda, Germania, Austria, Ungheria, Svizzera, Finlandia, Danimarca e Canada.
    In occasione dell'uscita del libro Vera Politkovskaja sarà in Italia per incontrare i lettori a Torino, martedì 21 febbraio alle Officine Grandi Riparazioni per OGR Talks e a Milano, mercoledì 22 febbraio alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
   

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