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Ricordare l'orrore con i libri di ieri e oggi

Ricordare l'orrore con i libri di ieri e oggi

Da classici Primo Levi e Arendt a nuovi romanzi e testimonianze

ROMA, 20 gennaio 2021, 12:40

di Marzia Apice

ANSACheck

Una foto del film Terra Promessa, l 'epopea degli ebrei sopravvissuti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una foto del film Terra Promessa, l 	'epopea degli ebrei sopravvissuti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una foto del film Terra Promessa, l 'epopea degli ebrei sopravvissuti - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Dalla "verità" contenuta nei romanzi alla ricostruzione dei fatti storici fino ai libri-testimonianza di chi è riuscito a sopravvivere: in occasione del Giorno della Memoria del 27 gennaio, è ancora una volta la letteratura a riflettere sulla Shoah, con nuove pubblicazioni che, accanto agli intramontabili "classici", aiutano a comprendere e a preservare il ricordo di ciò che è stato, perché non accada più.
    Tre libri diversi, ma imprescindibili, possono essere un iniziale ottimo strumento per conoscere quello che i nazisti hanno inflitto al popolo ebreo: "Se questo è un uomo" (Einaudi, pp.214, 11.40 euro) e "La tregua" (Einaudi, pp.278, 11.40), entrambi di Primo Levi, e "La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme" (Feltrinelli, pp.348, 12 euro) di Hannah Arendt. Se nel primo libro Levi testimonia con un linguaggio composto e scevro di orpelli retorici ciò che ha vissuto nel lager, nel secondo volume l'autore prosegue il suo racconto dopo aver ritrovato la libertà, in un percorso tra le rovine dell'Europa (da Auschwitz, attraverso la Russia, la Romania, l'Ungheria, l'Austria, fino a Torino); il resoconto del processo in cui il gerarca nazista Eichmann fu chiamato a rispondere dei suoi delitti offre invece l'occasione alla Arendt, inviata del New Yorker, di riflettere sulla natura dei criminali nazisti, piccoli, grigi burocrati privi di qualsiasi "eccezionalità".
    Altro classico è il racconto autobiografico "La notte" (Giuntina, pp.112, 10 euro) di Elie Wiesel, Nobel per la Pace nel 1986, in cui l'autore ripercorre l'abominio della deportazione quando era solo un ragazzo, insieme alla famiglia, e la conseguente perdita della fede in Dio e nell'umanità.
    "L'inferno di Treblinka" (Adelphi, pp.79, 7 euro) di Vasilij Grossman è invece il primo, terribile reportage dai campi, uscito nel 1944 sulla rivista «Znamja» e firmato da quello che all'epoca era il più popolare e seguito corrispondente di guerra dell'Armata Rossa. Celebre è anche "Chi ti ama così" (Marsilio, pp.112, 8 euro) di Edith Bruck, scrittrice ungherese, da anni residente in Italia: in pagine dolorose e autentiche, l'autrice racconta la deportazione vissuta da ragazzina e poi la prospettiva della "sopravvissuta". Infine, "Il bambino col pigiama a righe" (Rizzoli, pp.211, 10 euro) di John Boyne, da cui nel 2008 è stato tratto l'omonimo film diretto da Mark Herman, struggente bestseller per ragazzi tradotto in 32 Paesi: nel libro si racconta l'amicizia, divisa da una rete metallica, tra due bambini, Bruno, figlio del comandante di un lager, e Shmuel, un bambino polacco che in quel campo è prigioniero.
    Molti i romanzi che figurano tra le nuove pubblicazioni dedicate all'Olocausto. Tra questi, "Le api d'inverno" (Neri Pozza, pp.256, 18 euro) di Norbert Scheuer, ambientato nella Germania del 1944: qui l'ex insegnante Egidius Arimond porta avanti la rischiosa attività segreta di costruire cassette cinte da arnie con colonie d'api aggressive per organizzare il trasporto di fuggitivi ebrei al confine con il Belgio. Bestseller internazionale, venduto in oltre 20 Paesi, il romanzo di Meg Waite Clayton "L'ultimo treno per la libertà" (HarperCollins, pp.512, 18.90 euro, traduzione di Roberta Scarabelli. Dal 21 gennaio) è ispirato alla straordinaria figura di Truus Wijsmuller, eroina della resistenza antinazista, che riuscì a salvare più di 10.000 bambini facendoli espatriare sotto gli occhi dei Nazisti. Federico Baccomo nel suo "Che cosa c'è da ridere. La storia del giovane comico ebreo che sfidò il nazismo" (Mondadori, pp.312, 18 euro. Dal 19 gennaio) racconta invece, tra comicità e tragedia, la vicenda di Erich Adelman, un ragazzino ebreo della Berlino degli anni '30 il cui sogno di diventare un comico si scontra con la violenza dei nazisti. Nel romanzo "Ognuno accanto alla sua notte" (Edizioni e/o, pp.272, 18 euro. Dal 13 gennaio) Lia Levi propone i lati meno noti delle leggi razziali: evidenziando il gioco enigmatico tra storia e destino, l'autrice racconta le vicende di uno scrittore di teatro costretto a nascondersi, di una coppia di giovanissimi e di un padre e un figlio in conflitto. Tra i libri-testimonianza troviamo invece "A stasera e fai il bravo" (Il sole 24ORE, pp.256, 14.90 euro. In libreria dal 21 gennaio) di Salo Muller e "Milena cara, Lettere 1939-1952" (ed. Ilmiolibro 2021) a cura della giornalista Vera Paggi. Nel primo Muller, ex fisioterapista dell'Ajax, giornalista e scrittore olandese, rievoca la tragica vicenda vissuta da bambino, con la deportazione ad Auschwitz dei suoi genitori e la sua crescita da "sopravvissuto", tra dolore e incertezze. Il secondo invece è una raccolta di 100 lettere: la drammatica corrispondenza svela la separazione dei coniugi Bruno Paggi e Milena Sermoneta dopo le leggi razziali, lui emigrato in Venezuela, e lei rimasta in Italia con i 7 figli. A ricostruire la loro vicenda oggi è la nipote Vera Paggi, che ha riportato alla luce queste lettere rimaste inedite per 80 anni. "Tana libera tutti. Sami Modiano, il bambino che tornò da Auschwitz" (Feltrinelli, pp.160, 13 euro. In uscita il 21 gennaio) di Walter Veltroni è invece una proposta per il pubblico dei ragazzi: al centro del libro la storia di Sami Modiano, sopravvissuto allo sterminio "per testimoniare", dopo essere stato deportato con la famiglia nel lager di Auschwitz-Birkenau. Nel volume anche il ritorno, nel 2005, al campo di concentramento insieme a un gruppo di studenti e a Veltroni, allora sindaco di Roma. Sempre per i più giovani (adatto dagli 11 anni in su) è "Blackbird. I colori del cielo" di Anne Blankman (Giunti Editore, pp. 352, 14 euro. Dal 13 gennaio): non direttamente riconducibile all'Olocausto, ma capace di attraversare intolleranza, antisemitismo e oppressione, il romanzo racconta l'amicizia tra una bambina ebrea e una ucraina nel 1986, a Pripyat in Ucraina, nei giorni dello scoppio della centrale di Cernobyl. Con Franca Tagliacozzo e Bice Migliau e il loro volume "Gli ebrei nella storia e nella società contemporanea" (Odoya Edizioni, pp.720, 32 euro.
    Prefazione di Noemi Di Segni. In libreria dal 29 ottobre 2020) infine la riflessione diventa ricostruzione dei fatti. Con un taglio divulgativo, le autrici affrontano non solo la Shoah, ma tutta la storia del Sionismo, fino ad arrivare alla "terza generazione" di ebrei.
   

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