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Libro Memorial Nobel Pace, in Italia prima edizione mondiale

Libro Memorial Nobel Pace, in Italia prima edizione mondiale

30 novembre esce 'Proteggi le mie parole' per E/O

ROMA, 07 novembre 2022, 17:59

Redazione ANSA

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AA.VV., PROTEGGI LE MIE PAROLE (E/O, PP 192, EURO 16,50). Le Edizioni E/O annunciano la pubblicazione, in prima edizione mondiale, di 'Proteggi le mie parole', in collaborazione con l'associazione Memorial, vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2022. Il volume, con la cura editoriale di Sergej Bondarenko e Giulia De Florio e la prefazione di Marcello Flores, sarà in libreria il 30 novembre.
    Raccoglie gli ultimi discorsi pronunciati nelle aule dei tribunali dai dissidenti del regime di Putin, pochi minuti prima della condanna.
    Le traduzioni dal russo sono di Ester Castelli, Luisa Doplicher, Axel Fruxi, Andrea Gullotta, Sara Polidoro, Francesca Stefanelli, Claudia Zonghetti.
    L'associazione Memorial, che in Russia si batte per la denuncia e il ricordo delle violazioni dei diritti umani, sarà premiata a Stoccolma il 10 dicembre. Il Nobel per la Pace sarà ritirato da Jan Račinskij, direttore del Centro per la difesa dei diritti umani di Memorial.
    In Russia, negli ultimi vent'anni, che corrispondono al governo di Vladimir Putin (con la breve parentesi del mandato di Dmitrij Medvedev), il numero di processi giudiziari è aumentato in maniera preoccupante. Artisti, giornalisti, studenti, attivisti (uomini e donne) hanno dovuto affrontare processi ingiusti o fabbricati ad hoc per aver manifestato idee contrarie a quelle del governo. Tali processi, quasi sempre, sfociano in multe salate o, peggio ancora, in condanne e detenzioni nelle prigioni e colonie penali sparse nel territorio della Federazione Russa.
    Secondo il sistema giudiziario russo agli imputati è concesso un "ultimo discorso" per sostenere la propria innocenza. In Russia la tradizione letteraria insegna che ogni testo può diventare qualcos'altro, attraversando le epoche e i generi. Allo stesso modo, nel XXI secolo, molte tra le persone costrette a pronunciare il proprio "ultimo discorso"lo hanno trasformato in un atto sì processuale, ma ad alto tasso di letterarietà: per qualcuno è diventato la denuncia finale dei crimini del governo russo liberticida, per altri la possibilità di spostare la discussione su un piano esistenziale e non soltanto politico.
    Questo volume raccoglie le loro voci.
   

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