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Con Mario Nanni sulla giostra della memoria

Con Mario Nanni sulla giostra della memoria

Persone e parole di sei generazioni in Salento

ROMA, 29 luglio 2021, 15:41

Redazione ANSA

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Con Mario Nanni sulla giostra della memoria - RIPRODUZIONE RISERVATA

Con Mario Nanni sulla giostra della memoria - RIPRODUZIONE RISERVATA
Con Mario Nanni sulla giostra della memoria - RIPRODUZIONE RISERVATA

MARIO NANNI, ''SULLA GIOSTRA DELLA MEMORIA. Persone e parole di sei generazioni'' (Media&Books, pag. 383, euro 19,00)

Salentino di Nardò, Mario Nanni ha riportato alla luce la sua infanzia in un bel libro di memorie. Ma non aspettatevi che il giornalista sagace, capace di ritratti inediti del Parlamento italiano, si dilunghi in vicende personali. Come nel suo stile Nanni sa attingere dalla sua grande esperienza di salentino arrivato a Roma nel 1975, laureato in filosofia, giornalista parlamentare dal 1977 che ha seguito più stagioni della storia italiana dal cuore di quel sistema che si chiama Parlamento fino a ruoli apicali. In questo caso parte dalla sua infanzia in un Salento che odora di altri secoli, dove la pratica è ancora quella della mezzadria, la tecnologia inesistente e l'uomo si affida alle sue braccia e alla sua astuzia come da millenni.

L'autore pone letteralmente il lettore su una giostra, lo porta nella Masseria del Fiume, gli fa incontrare intorno al focolare della sera storie e personaggi leggendari come quella del massaro Paolo, padre padrone a modo suo filosofo di quel piccolo mondo antico che domina con energie ineguagliabili. Uomini che sanno raccontare storie con straordinaria capacità affabulatoria perché sono l'unica forma di intrattenimento, forse insieme a quella dell'amore con intrecci da romanzo rosa di cui poi si sparlava in lungo e in largo, ognuno mettendo del suo. ''Un patrimonio verbale e sonoro - scrive Nanni - tramandato di padre in figlio, e qui recuperato e sottratto all'oblio''. Un lavoro storico e filologico dunque, che non pretende però se non di essere piacevolmente letto. Per questo i capitoli si alternano tra epoche diverse, con foto e poesie riscoperte in una preziosa sequenza di volti e situazioni. Con i racconti ''clericali'' e il vescovo che invocava i fascisti nelle campagne, preti libertini, ricordi di scuola, ritratti di insegnanti e maestri, Assunta Colazzo, Luigi Tarricone, Luigi Camassa, Nicola Cavallo, Antimo Negri, Giuseppe Prestipino fino a Sergio Lepri, storico direttore dell'ANSA quando si aveva ancora la voglia e la capacità di voler lasciare un segno nelle generazioni future. Ci prova anche Nanni, che all'ANSA è stato a lungo, anche a capo della redazione politico-parlamentare e poi caporedattore centrale, con il consueto tono scanzonato, ma che cela una profondità di racconto che a volte commuove.

''Questo libro - spiega - è una 'festa della memoria', più che di memorie. Voci di un passato, di generazioni, fatta di aneddoti, proverbi, motti sapienziali, ricordi scolastici, universitari, figure di maestri, voci del Parlamento''. Insomma l'autore, attraverso la sua esperienza, cerca di dimostrare che la cosiddetta cultura popolare, quella dei nostri nonni (a cui tra gli altri il libro è dedicato), ha una sua nobiltà. Ma Mario Nanni fa ancora di più, la rende viva.

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