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Amitav Ghosh, con guerra in Ucraina il resto è svanito

Amitav Ghosh, con guerra in Ucraina il resto è svanito

Scrittore apre Salone Libro "restituiamo voce ai non umani"

ROMA, 18 maggio 2022, 13:34

Redazione ANSA

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(dell'inviata Mauretta Capuano) Trovare "un equilibrio tra umani e non umani". E' questa la via del futuro per il grande scrittore indiano Amitav Ghosh, che il 19 maggio aprirà il Salone Internazionale del Libro di Torino 2022 con la lectio magistralis 'I non umani possono parlare?' in cui ci invita a un nuovo ascolto della natura in un "mondo che ora è nella morsa di molteplici crisi planetarie". E quali saranno le conseguenze a livello globale ed europeo della guerra in Ucraina? "La guerra è sempre una catastrofe e questa lo è per molte ragioni. Il conflitto in Ucraina è scoppiato in un momento in cui la crisi planetaria si sta intensificando su molti livelli.
    Non siamo ancora usciti dalla più terribile pandemia di quest'epoca e gli impatti dei cambiamenti climatici si stanno facendo sentire in tutto il mondo. Ma, l'attenzione del mondo è ora interamente concentrata sulla guerra in Ucraina e tutto il resto è svanito. Sarà molto difficile per il movimento per il clima guadagnare terreno in questa situazione" dice all'ANSA Ghosh al quale stanno particolarmente a cuore la crisi ecologica e il cambiamento climatico.
    In Jungle Nama-Il racconto della giungla (Neri Pozza), il suo ultimo libro, ha cercato di dare voce proprio all'incredibile crisi esistenziale che stiamo vivendo con una nuova forma letteraria. Ma qual'è il compito di poeti e narratori? "Le storie sono essenziali per la vita quanto l'aria o il cibo e, in questo senso, sono necessarie per il sostentamento dell'esistenza e poiché ora siamo in un'era in cui la sopravvivenza stessa della civiltà come la conosciamo è in dubbio, è imperativo ricordare quelle storie che hanno effettivamente aiutato le persone a superare molti momenti e circostanze difficili. La storia di Jungle Nama è una di queste.
    La stessa idea è al centro di un'altra leggenda indigena dell'India orientale: la storia di Chand Saudagar e Manasa Debi che figurava nel mio ultimo romanzo, 'L'isola dei fucili'. Sento che queste leggende stanno comunicando messaggi che sono di vitale importanza" spiega Ghosh che il 18 maggio farà un intervento introduttivo al Concerto inaugurale del Salone del Libro, 'Selvatico Sacro - Improvvisazioni a tre voci ' con Mariangela Gualtieri, Paolo Fresu e Uri Caine, in diretta su Radio3 e Rai Play, in una serata dall'Auditorium Arturo Toscanini della Rai di Torino.
    Che cos'è umano? si chiede Ghosh nella lectio in cui sostiene che "le storie e il narrare testimoniano non la nostra unicità, ma la nostra animalità; sono vestigia dei nostri sé prelinguistici". Da qui la necessità dunque di considerare e trovare nuove voci? "E' essenziale trovarne di ogni tipo - voci di scrittori trascurati dall'Asia, dall'Africa e da molte altre parti del mondo. I riflettori letterari sono stati troppo a lungo puntati sui paesi ricchi del mondo. È molto importante ampliare questo focus. Tuttavia, sento anche che è molto importante per la letteratura trovare il modo di dare voce a esseri non umani. La letteratura premoderna è piena di voci non umane. È molto importante restituire voce e azione ai non umani" spiega all'ANSA lo scrittore del quale uscirà nell'autunno 2022, sempre per Neri Pozza, il saggio 'La maledizione della noce moscata'.
   

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