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I 100 anni di Mario Rigoni Stern

I 100 anni di Mario Rigoni Stern

Dal sorprendente Sergente sulla neve a racconti dei suoi boschi

ROMA, 25 ottobre 2021, 13:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Paolo Petroni Per celebrare il centenario della nascita dello scrittore Mario Rigoni Stern, il 30 e il 31 ottobre si svolgerà ad Asiago, la città in cui nacque il primo novembre 1921, il convegno internazionale ''Mario Rigoni Stern e il suo Altipiano, cento anni di etica civile, letteratura, storia e natura'', curato dal biografo dello scrittore Giuseppe Mendicino e diviso in quattro sessioni: Letteratura e Scrittura; Il Bosco e le Montagne; Le Guerre del Novecento e il Senso della Memoria; e Il Sergente e l'Altipiano''.
    Si scoprirà ancora una volta l'importanza e la novità di questo scrittore che per il suo racconto della natura e del rapporto dell'uomo con montagne, boschi e animali, in sintonia con i suoi ritmi, la sua bellezza, la sua forza d'essere eternamente eguale a se stessa, ha conosciuto una notevole fortuna specie in anni in cui si va formando una coscienza ambientale che lo rende quasi di moda. Eppure resta sorprendente soprattutto per le pagine del libro che gli dette notorietà, ''Il sergente nella neve'', quando uscì nei Gettoni di Vittorini nel 1953, come quelle dei suoi ''Ricordi della ritirata di Russia'', in cui parla della guerra in un modo tutto nuovo per quegli anni.
    Le sue sono storie di uomini senza eroismi e della precarietà della loro esistenza davanti alla violenza e al nemico, verso il quale si finisce per sentire consonanza e fratellanza, in un sentimento tra nostalgia e pietà che riguarda la vita di tutti e ispira un'idea di universale eguaglianza che non nasce da alcun presupposto ideologico ma dalla semplice narrazione dei fatti e degli incontri, specie quando, dopo la battaglia della Nikolajewka, riesce a riparare in un'isba di poveri contadini russi che lo accolgono con amore e in cui riconosce tratti come quelli della gente del suo Altipiano. Sono pagine di esistenza individuale e corale epiche, drammatiche persino comiche nell'assurdità dell'avventura che denuncia la stupidità e ferocia umana proprio a contrasto con l'umanità mai perduta delle persone che in quei fatti sono coinvolte, tutto con uno spirito diremmo alla fine naturalmente evangelico, quindi con una sua dirompente forza demistificatoria di ogni illusione e retorica.
    Quello spirito di testimonianza, di semplice racconto e osservazione di quel che vede e vive, dopo la guerra si rivolgerà al mondo che lo circonda tornato a casa, a quella natura di cui è partecipe e attiva presenza, costruendo nel tempo un lungo, profondo e articolato dialogo con la terra, i boschi, la loro vita, le loro stagioni, in una grande metafora esistenziale. Si va, solo per citare alcuni titoli, da ''Uomini, boschi e api'' a ''Arboreto selvatico'', da ''Sentieri sotto la neve'' sino a ''Stagioni'' che fu quasi una sorta di testamento, uscito due anni prima della sua scomparsa il 16 giugno 2008.
    Senza dimenticare la ''Storia di Thonle'', vita di un pastore, contadino, contrabbandiere a cavallo degli avvenimenti tra Otto e Novecento scritto con una lingua sobria, pulita che gli dona forza di verità quasi da racconto orale e che ancora una volta si fa testimonianza di povera gente, di ultimi che riescono ad avere dentro di sé più forza e umanità della violenza della Storia.
    Al convegno di Asiago, non a caso quindi, parteciperanno personalità di diverse discipline, dagli scrittori come Eraldo Affinati e Paolo Cognetti, a critici quali Carlo Ossola o Marguerite Bordry, dagli storici Mario Isnenghi e Paolo Pozzato ai naturalisti come Daniele Zovi e Raffaele Cavalli. Il tutto, con anche una tavola rotonda e un grande concerto corale, è stato realizzato dal Comitato nazionale per il centenario della nascita di Mario Rigoni Stern, in collaborazione con Ministero della Cultura, Regione Veneto, Città di Asiago, Accademia Olimpica di Vicenza.
   

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