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Editore Baraghini, Fesrtival Insieme rifiuta libro ergastolano

Editore Baraghini, Fesrtival Insieme rifiuta libro ergastolano

Protesta contro esclusione "storia scomoda" di Mario Trudu

ROMA, 29 settembre 2020, 16:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Marcello Baraghini, storico editore di Stampa Alternativa e della collana di libri tascabili 'Millelire', nata nel 1989, lancia lo slogan di protesta "No alla censura, sì alla solidarietà" contro la scelta del Festival 'Insieme- Lettori, Autori, Editori', dall'1-4 ottobre a Roma, di escludere dagli incontri il libro dal carcere di Mario Trudu, 'La mia Iliade. Un'odissea di quarant'anni a inseguire la vita'.
    "Come 'Strade Bianche' di Stampa Alternativa saremo presenti con uno stand a questo evento, perché offre accesso gratuito ai lettori, a differenza degli storici saloni del libro. Sono stati, poi, proprio gli organizzatori - spiega Baraghini - a invitarmi a proporre un titolo da presentare nel programma ufficiale. Eppure hanno fatto un passo indietro quando ho scelto questo potente e provocatorio testo di Mario Trudu, pastore sardo ed ergastolano ostativo, morto mesi fa per un male senza aver avuto la possibilità di farsi curare all'esterno del carcere, dopo 40 anni di detenzione estrema. Un libro che ha suscitato interesse in molti ambienti culturali".
    Un rifiuto, secondo Baraghini, "senza plausibili motivazioni, con la scusa di non essere riusciti ad accogliere tutte le proposte arrivate: per questo, parliamo di censura politica e culturale. Hanno accolto domande giunte l'ultimo giorno utile, e, nonostante la nostra richiesta di chiarimenti, ad oggi non è arrivata risposta dagli organizzatori".
    Quella di Mario Trudu che, poco prima di morire, consegna il manoscritto a Francesca de Carolis, giornalista che lo ha seguito per anni nei suoi pellegrinaggi nelle carceri italiane, è una storia scomoda, che si intreccia con la denuncia di una carcerazione senza spiragli. "Oggi - dice Baraghini - seppelliamo Trudu una seconda volta. L'appello ora va ai lettori che credono in una letteratura lontana dal perbenismo delle scuole di scrittura, dall'impersonale conformismo dello storytelling: veniteci a trovare per rafforzare il patto di complicità tra editore, autore e lettore, per riscrivere insieme le regole del mercato editoriale. Un dialogo che parte da una letteratura di sangue, che urla dal carcere, che resiste, pulsa e vive tra gli ultimi, i dimenticati, i reietti, i confinati, come Mario Trudu, per arrivare al futuro editoriale e culturale".
   

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