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Placido, "Io come il mio Orlando emigrante a Bruxelles"

Placido, "Io come il mio Orlando emigrante a Bruxelles"

L'attore nel film di Vicari "Una forte emozione"

TORINO, 29 novembre 2022, 19:56

Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il mio ruolo in Orlando? Nell'interpretarlo ho pensato agli emigranti della mia famiglia quando le sorelle di mio padre sono venute a lavorare qui a Torino come cameriere. Devo dire che ho provato una forte emozione nel tornare in questa città ".     Così Michele Placido, che veste i panni di ORLANDO nella favola moderna di Daniele Vicari presentata oggi Fuori Concorso al Torino Film Festival e poi in sala dal primo dicembre distribuita da Europictures.     E va detto che Placido è perfetto nel ruolo di grezzo contadino della Sabina, chiuso ad ogni novità che non sia quella del suo paesello, e alle prese con la modernità. Girato tra Bruxelles e l'Italia, il film vede appunto Orlando, uomo di poche parole che vive in un paese di montagna del centro Italia, un vecchio gettato da un giorno all'altro nella modernissima capitale belga per andare a trovare il figlio malato con cui, tra l'altro, ha rotto i rapporti da venti anni.     Una telefonata dal Belgio lo avverte che il figlio ha bisogno d'aiuto e così Orlando è costretto per la prima volta nella sua vita a partire e lasciare i suoi animali e l'amato orticello.     Quando arriva a Bruxelles scopre che il figlio gli ha lasciato in dote una bella nipote di dodici anni di nome Lyse (Angelica Kazankova). Una ragazza lontana da lui mille miglia, bene introdotta nella città e che come hobby ha quello di pattinare sul ghiaccio.     Tra Orlando e Lyse ci sono insomma secoli di distanza ad unirli solo una parentela. Basterà? "Quella di ORLANDO è stata una delle più belle sceneggiature che mi sono state proposte - dice Placido - mi ha fatto pensare ad Ermanno Olmi. Sono solo un autodidatta - aggiunge poi il regista-attore settantaseienne divagando -. Mi sento sempre di più un allievo di De Sica e mi interessa sempre più il senso umano e non l'estetica. Come metodo ho sempre guardato più alla vita che ai manuali di cinema".     "Siamo immersi in un mondo che cambia così velocemente che ci sfugge. A volte ci sfugge persino il senso stesso delle nostre esistenze - sottolinea invece Vicari -. È così da sempre e oggi ancora di più. Per nostra fortuna ci sono persone che, restando fedeli a se stesse, ci fanno da bussola, ci aiutano a non perderci troppo. Orlando è dedicato a queste persone», dice il regista.     E ancora il regista : "Bruxelles è una città bellissima nel cuore dell'Europa e Orlando non si e mai posto il problema dell'Europa vive infatti in un paesino tra le montagne. Bruxelles è poi modernissima e Orlando non parla nessuna lingua solo il dialetto".     La dedica a Ettore Scola? "Gliela dovevo. È una dedica d'affetto profondo per un uomo che negli ultimi dieci anni mi ha dedicato la sua amicizia".     Nel cast di ORLANDO anche: Fabrizio Rongione, Federico Pacifici, Mpunga Denis e Christelle Cornil. Il film è una co-produzione Italia-Belgio Rosamont con Rai Cinema e Tarantula Belgique, prodotto da Marica Stocchi e Joseph Rouschop. Scritto dallo stesso Daniele Vicari con Andrea Cedrola.

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