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L'amore per la vita secondo Kurosawa e Ishiguro

L'amore per la vita secondo Kurosawa e Ishiguro

Sua la sceneggiatura di Living, remake di 'Vivere' al Sundance

ROMA, 22 gennaio 2022, 19:46

Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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A 70 anni dall'uscita di Vivere (Ikiru), uno dei capolavori di Akira Kurosawa, storia del mite Watanabe (Takashi Shimura), capoufficio in una struttura comunale, che quando scopre di avere una malattia incurabile, cerca di dare un senso alla propria vita, il racconto trova una nuova intensità nell'ambientazione inglese di inizio anni '50, del remake Living di Oliver Hermanus, basato sulla sceneggiatura del premio Nobel per la letteratura Kazuo Ishiguro. Il film che debutta in prima mondiale al Sundance Film festival, è costruito intorno alla straordinaria performance di Bill Nighy che si pone fra i principali candidati al riconoscimento come miglior attore. Nell'ottimo cast anche Aimee Lou Wood, Alex Sharp e Tom Burke. Per Ishiguro, da sempre grande fan di 'Vivere', il messaggio principale del film è "rivedere il modo in cui si imprime l'impatto della propria vita nel mondo che ci circonda, non legandolo a ciò che gli altri pensano di te ma a come agisci. Cioè pensare a raggiungere un proprio trionfo, eccellendo in quello che si fa. Gli altri potranno non ricordarsene ma per te avrà un grande significato". La sua sceneggiatura è molto fedele al film di Kurosawa, "ho solo ampliato un senso di ottimismo legato alla nuova generazione. E volevo che ci fosse una sorta di storia d'amore". Entriamo così nella vita di Mr Williams (Nighy), vedovo, padre di un figlio sposato, capoufficio metodico e autorevole, ammirato e rispettato dai suoi sottoposti, fra i quali i più giovani, Peter (Sharp) e Margaret (Wood) in un dipartimento di lavori pubblici a Londra. Le sue giornate fatte di rituali sempre uguali, vengono sconvolte quando gli viene diagnosticata un tumore che gli lascia sei mesi di vita. L'uomo, dopo una breve parentesi nella quale prova, dopo anni, a lasciarsi andare a qualche vizio, decide invece di dare un senso ai suoi ultimi mesi, realizzando il progetto di un parco giochi rimasto arenato in mille ostacoli burocratici. "Ishiguro è stato straordinario, mi ha lasciato grande libertà nel lavorare al film - spiega il cineasta sudafricano Oliver Hermanus nella Q&A dopo la premiere -. Non abbiamo parlato tanto di Vivere quanto su come volessimo rendere Mr Williams. Come scrittore, Ishiguro ha una grande curiosità su un certo tipo di uomini e sul loro stoicismo". Un interesse condiviso anche da Nighy: "mi affascinano uomini come Mr Williams, con quel tipo di riserbo, di modestia, di reticenza che alcuni interpretano come una classica caratteristica inglese. Mio padre era così. Quando viene messo in una situazione estrema, per un uomo integerrimo come Mr Williams, il pudore è la sola strada". E' un personaggio famigliare "che trovo a suo modo eroico, probabilmente perché sono un po' represso anch'io - scherza l'attore- ma soprattutto perché quel tipo di determinazione e di riserbo sono così raramente espressi dai nostri leader, invece ci sono milioni di persone che vivono con quei valori". Interpretare un personaggio come lui "mi ha fatto mettere in discussione - aggiunge Nighy - Io sono un procrastinatore da record, rimando sempre. Ora sto impegnandomi di più a vivere il momento, ad agire quando devo".

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