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Oro e donne seducenti, Klimt torna a Roma

Oro e donne seducenti, Klimt torna a Roma

A Palazzo Braschi 200 opere (e Ritratto di Signora ritrovato)

ROMA, 26 ottobre 2021, 15:29

Redazione ANSA

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L'oro e l'uso innovativo del colore, i paesaggi idealizzati nelle forme e nel cromatismo, e poi le regine incontrastate della sua ispirazione, le donne ammalianti, seducenti, languide, protagoniste di alcuni capolavori assoluti, come l'iconica Giuditta I (1901), La sposa (1917-18), dipinto nell'ultima fase creativa, e il celebre Ritratto di Signora (1916-17), trafugato nel 1997 e poi ritrovato nel 2019. E' un'immersione nell'eredità artistica di uno dei pittori più noti e amati al mondo la grande mostra "Klimt. La Secessione e l'Italia", in programma a Palazzo Braschi dal 27 ottobre al 27 marzo 2022, che segna il ritorno dell'artista austriaco nel nostro Paese e a Roma, dove nel 1911 fu premiato all'Esposizione Internazionale d'Arte. A cura di Franz Smola, curatore del Belvedere Museum, di Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna e di Maria Vittoria Marini Clarelli, sovrintendente capitolina ai Beni Culturali, il progetto espositivo è imponente - il costo complessivo per la realizzazione ammonta a 1.7 milioni di euro - e ripercorre in 200 opere (di cui 49 di Klimt) tutta la carriera del pittore, con il duplice obiettivo di sottolinearne il ruolo di cofondatore della Secessione viennese ma anche di indagare la stretta relazione che egli ebbe con l'Italia. Tra dipinti, disegni, manifesti d'epoca e sculture - con prestiti eccezionali come appunto La sposa, che per la prima volta ha abbandonato la Klimt Foundation -, il percorso si articola in 14 sezioni. In chiusura un focus dedicato al Ritratto di Signora e alla sua storia eccezionale: rubato in circostanze misteriose dalla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, è stato poi ritrovato altrettanto misteriosamente nel 2019 nella stessa galleria. E proprio a Piacenza, dal 5 aprile, ci sarà la seconda parte della mostra, con altre opere che sveleranno un Klimt più intimo.
   

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