'E' in quella sospensione tra nitido
e indefinito che sta il fascino dei Macchiaioli, uomini sospesi
sul filo di un'epoca che ne conteneva una appena finita e ne
anticipava un'altra tutta da scoprire. Rivoluzionari anche loro
malgrado, che fossero d'indole buontempona o polemica era in
fondo indifferente perchè il tempo lavorava per loro aiutandoli
nell'intelligenza a realizzare straordinari capolavori ora -
oltre 100 - tutti insieme da ammirare, tra storia, realtà e
sentimenti, nella mostra a loro dedicata a Palazzo Zarbardella a
Padova dal 24 ottobre e fino al 18 aprile: ''I Macchiaioli.
Capolavori del'Italia che risorge''.
''I Macchiaioli sono stati uomini coraggiosi e
anticonvenzionali - spiega all'ANSA Fernando Mazzocca che
insieme a Giuliano Matteucci ha curato la mostra - che hanno
lottato per affermare un'arte diversa da quella ufficiale,
quella che veniva apprezzata da critica e pubblico Volevano
rinnovare la visione della realtà e per questo fecero una
battaglia estetica ma anche politica e morale per creare
l'Italia con il Risorgimento. Hanno dato i loro contributo per
una società nuova e più giusta ma anche per la bellezza e temi
universali . Per questo i Macchiaioli, in questo momento che
stiamo vivendo, sono un'iniezione di vitalità ed energia. Ne
abbiamo bisogno''. La mostra infatti è un vero e proprio atto di
coraggio con la pandemia che incombe ma l'idea è proprio quella
di riscrivere in qualche modo la storia di questo movimento
attraverso la vicenda umana degli ''amici'': collezionisti,
storici dell'arte o semplici amante del bello che hanno
accompagnato il loro cammino.
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