C'era anche
Taulant Pasho, attualmente detenuto in carcere a Como dopo
l'estradizione dalla Svizzera, alla sepoltura a Castelfiorentino
(Firenze) dei resti dei suoi genitori Shpetim e Teuta, i cui
corpi sono stati ritrovati nel dicembre 2020 lungo la Fi-Pi-Li,
a Sollicciano (Firenze) all'interno di alcune valigie. L'uomo,
attualmente tra gli indagati per la morte dei coniugi albanesi
di 61 e 59 anni, che scomparvero nel 2015 da Firenze, è stato
accompagnato al cimitero dalla polizia penitenziaria che gli ha
permesso di assistere alle esequie in disparte. Taulant Pasho è
in carcere per condanne relative a reati di droga, è stato
estradato dalla Svizzera per scontare una condanna a 3 anni e 4
mesi per detenzione di stupefacenti.
La cerimonia si è tenuta nell'arco di un'ora con i feretri
arrivati dall'obitorio di Careggi (Firenze), che dopo la
benedizione sono stati inumati. Alla funzione erano presenti
circa 80 persone tra parenti e amici per la quasi totalità di
origini albanesi, molti dei quali abitanti nel comprensorio
Empolese. Nel corso della funzione e della sepoltura dei coniugi
Pasho, la figlia Dorina e pure altri familiari hanno accusato
malori. Parenti e amici si sono adoperati per rianimarli e farli
sedere, comunque senza bisogno di interventi da parte di
sanitari. A Taulant Pasho, tra gli indagati per l'omicidio e lì
presente scortato da agenti della polizia penitenziaria in abiti
civili, è stato concesso di restare breve tempo davanti al
capezzale prima della sepoltura e di abbracciare alcuni dei
presenti che gli sono venuti incontro. Taulant Pasho è stato poi
allontanato e fatto salire su un mezzo della polizia
penitenziaria per essere riportato a Como.
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