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Terremoto: mons. Marconi, 'burocrazia' non rende buono l'uomo

Macerata,"responsabilità personale per società meno burocratica"

(ANSA) - ANCONA, 26 MAG - "Nella situazione di una società che a volte si illude che moltiplicando le leggi, i controlli, si rende buono l'uomo, è normale che succede questo". Così all'ANSA il vescovo di Macerata e neo presidente delle Conferenza episcopale marchigiana (Cem), mons. Nazzareno Marconi riferendosi ai tempi lunghi della ricostruzione post sisma. "Dobbiamo stare attenti - avverte - La legge è una gran cosa, ma pensare che un controllo in più, una complicazione in più rende l'uomo buono è un'illusione perché, comunque, fatta la legge scoperto l'inganno". Per questo mons. Marconi invita alla "responsabilità personale che ti porta a costruire il bene e allo stesso tempo a una società meno burocratica". L'ulteriore appello del presidente della Cem va "ai governati e alle istituzioni: "chiedo di pensare a un'opzione preferenziale per i poveri e per i giovani. Occorre stare al fianco dei poveri, perché i poveri vedono i problemi e li vivono sulla loro pelle in maniera più forte e più chiara". "Stando seduti sul divano - aggiunge mons. Marconi - si potrebbe pensare che il problema della fame si risolve dando le brioche al popolo affamato come pensava una certa regina", riferendosi alla frase tradizionalmente attribuita a Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena. "E bisogna stare al fianco dei giovani, perché questo aiuta a progettare il futuro". (ANSA).
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