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Terremoto: Castelli, ricostruzione fisica ma anche economica

Passare a fase attuativa, avanzamento stimato al 12%

(ANSA) - ANCONA, 25 GEN - "La ricostruzione fisica deve essere sempre abbinata alla rigenerazione economica e sociale dei territori colpiti dal sisma": è quanto ha detto oggi in Commissione Ambiente del Senato il commissario alla ricostruzione post sisma, Guido Castelli, ascoltato sul decreto, in corso di conversione, con il quale a inizio anno è stato nominato proprio commissario straordinario di governo per la riparazione, la ricostruzione, l'assistenza alla popolazione e lo sviluppo economico dei territori colpiti dal sisma del 2016. "Dopo un lungo lavoro effettuato dalla Cabina di coordinamento per il riordino normativo della disciplina di settore, è tempo di passare alla fase attuativa della ricostruzione che, ad oggi dopo più di 6 anni, ha raggiunto una percentuale di avanzamento pari a circa il 12% del totale stimato", ha sottolineato Castelli. Che ha anticipato alla Commissione la presentazione di un pacchetto di emendamenti al testo del decreto che puntano alla stabilizzazione del personale degli Uffici Speciali della Ricostruzione e dei Comuni, ad un'ulteriore semplificazione delle norme sulla ricostruzione e ad un aggiornamento della Legge sul sisma, il decreto 189 del 2016, per allinearlo alle più recenti innovazioni normative, a cominciare dal nuovo codice degli appalti. "C'è ancora moltissimo lavoro da fare per la ricostruzione nelle quattro regioni colpite, basti pensare che la stima complessiva dei costi necessari per il ripristino del patrimonio lesionato da una delle più devastanti sequenze sismiche della storia repubblicana oscilla tra i 26 e 28 miliardi di euro", ha sottolineato il commissario, indicando tre priorità: "la ricostruzione pubblica, ancora tutta da realizzare, le problematiche che riguardano i borghi più devastati, la ricostruzione degli edifici con i danni più gravi". Tra i principali ostacoli da superare Castelli ha citato "la difficoltà di cessione dei crediti del 110% sulle ristrutturazioni edilizie, che nella ricostruzione post sisma possono essere attivati per coprire le spese eccedenti il contributo pubblico". "E' un problema molto complesso, che cercheremo di risolvere attivando azioni specifiche su cui stiamo lavorando", ha aggiunto, sottolineando che tra le ipotesi di lavoro, sulla quale sono già state avviate interlocuzioni, c'è quella di un fondo che possa offrire una garanzia pubblica sui crediti acquisiti dai proprietari oppure un meccanismo dedicato che possa favorire nel solo cratere e fino al 2025 le cessioni del credito. (ANSA).
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