Tre artisti, di tre diverse
nazionalità per raccontare il capoluogo della Sicilia , dallo
stesso punto di vista ma ognuno con il proprio sguardo. E'
Palermo Panorama, la mostra collettiva di Valerie Krause,
Carmelo Nicotra e Timothée Schelstraete, promossa dal
Goethe-Institut Palermo e Institut français Palermo con il
sostegno del Fondo Eliseo, organizzata in collaborazione con il
Verein Düsseldorf-Palermo e.V. e a cura di Alessandro Pinto e
Serena Fanara, che si inaugurerà sabato 15 maggio, dalle 11
alle 18 - e fino al 26 giugno- all'Haus der Kunst dei Cantieri
Culturali della Zisa.
"La mostra - affermano i promotori - è il risultato di una
residenza artistica promossa nell'ambito dell'avviata
collaborazione tra i due istituti di cultura, che nel settembre
2020 ha visto la presenza contemporanea a Palermo dei tre
artisti di diverse nazionalità: tedesca, italiana e francese .
Provenienti da diversi Paesi, e da diversi ambiti delle arti
visive, gli artisti sono stati scelti per la loro sensibilità
nell'interagire con i luoghi, come presupposto per un'indagine
visiva sulla città di Palermo che è partita proprio dai Cantieri
Culturali della Zisa, -il vasto complesso di archeologia
industriale riconvertito in polo culturale al centro di uno dei
quartieri simbolo della città -dove hanno condiviso per un mese
il padiglione dell'Haus der Kunst, come spazio di lavoro".
In un legame ideale, con il "Panorama von Palermo", di Karl
Friedrich Schinkel, il celebre quadro panoramico circolare dalle
enormi dimensioni, che l'architetto e pittore dipinse dalla
terrazza di un edificio della Zisa, "fotografando" la città,
ciascun artista ha restituito un'immagine personale e potente di
Palermo, interpretandone con il proprio linguaggio artistico
suggestioni e visioni, dallo stesso comune punto di
osservazione: la Zisa.
Per secoli parco oltre le mura cittadine con il suo Castello
normanno, e le ville della felice stagione del Liberty
palermitano, oggi quartiere in cui coesistono realtà sociali,
culturali, ma anche architettoniche diverse - la forte presenza
multietnica le vivaci vie-mercato, gli edifici realizzati
durante il boom edilizio degli anni '60 e zone più degradate con
un alto tasso di dispersione scolastica.
"Da questo contesto, una Palermo ferita e narcotizzata dalla
pandemia da Covid, prende le mosse l'attività dei tre astisti,
che ne analizzano le architetture, le secolari idiosincrasie
strutturali, interpretando la città come un dispositivo ottico
nel tentativo illusorio di poterne cogliere un'immagine univoca.
L'esperienza di residenza dimostra al contrario, la crisi di una
visione totalizzante e omnicomprensiva che non può realizzarsi
mai come sintesi di un luogo e di una città", sottolineano gli
organizzatori.
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