(ANSA) - PALERMO, 24 GEN - Da oggi la Sicilia è in zona
arancione insieme ad altre tre regioni, Piemonte, Abruzzo e
Friuli Venezia Giulia che si aggiungono alla Valle d'Aosta.
Cambiano le regole, che riguardano principalmente chi non ha il
Super Green Pass, mentre coloro che hanno la certificazione
rafforzata non subiscono particolari limitazioni. Di fatto non
cambia nulla per vaccinati e guariti ma cambia tanto per i non
vaccinati. A differenza di quanto accade per la zona bianca o
gialla, senza green pass sono consentiti gli spostamenti con
mezzo proprio verso altri comuni della stessa regione o di altre
regioni "solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non
sospesi ma non disponibili nel proprio comune". Permessi invece
anche senza certificato gli spostamenti con mezzo proprio da
comuni di massimo 5.000 abitanti verso altri comuni entro i 30
km, eccetto il capoluogo di provincia. Il servizio di scuolabus
è garantito a tutti. Nei negozi che vendono beni o servizi alla
persona possono accedere tutti i cittadini, a prescindere se
abbiano o meno il green pass. Anche l'accesso agli uffici
pubblici per usufruire dei servizi è sempre consentito.
L'accesso ai centri commerciali, invece, è consentito a tutti
nei giorni feriali, mentre nei giorni festivi è consentito solo
a chi ha il super green pass. In zona arancione, i bar e i
ristoranti sono aperti solo per chi ha il super green pass, sia
per consumazione al banco che per quella al tavolo, all'aperto o
al chiuso. Chi non possiede il super green pass non potrà bere
un caffè al bar. L'attività sportiva all'aperto, anche in aree
attrezzate e parchi pubblici, è consentita a tutti, mentre al
chiuso è consentita solo a vaccinati o guariti dal Covid-19,
quindi a chi è in possesso del super green pass.
Alla luce delle nuove restrizioni nelle ultime ore si è
registrata nell'isola una corsa alle vaccinazioni. Il target
indicato dalla Struttura commissariale nazionale tra venerdì e
sabato prevedeva 82mila dosi da somministrare ed è stata
superata la soglia delle 90mila. I commercianti sono molto
preoccupati per queste nuove restrizioni. C'è chi parla di un
lockdown camuffato per evitare di pagare i ristori. Molti di
loro sottolineano già il calo del fatturato nelle ultime
settimane. (ANSA).