(ANSA) - PALERMO, 11 MAG - La Sicilia spera nel 'giallo' ' a
partire dal 16 maggio per effetto anche della revisione dei due
indicatori principali con i quali finora il governo ha assegnato
i colori: l'Rt ospedaliero e l'incidenza dei casi di infezione
da Covid. Il nuovo modello sarà esaminato domani nell'incontro
tra governo e Regioni dopo le valutazioni fatte dall'Istituto
superiore della Sanità (Iss) e dai tecnici delle Regioni. Il
passaggio in zona ad alto rischio avverrebbe se il livello di
occupazione di area medica ospedaliera e area intensiva
arrivasse rispettivamente al 30% e al 20% (ora al 40 e al 30).
Tre le fasce di incidenza: quella a maggior rischio sarebbe
fissata a partire da 150 casi su 100mila persone.
Nell'isola il bollettino quotidiano indica 894 nuovi positivi al
Covid, su 27.362 tamponi processati, con una incidenza del 3,3%,
in leggero aumento rispetto a ieri. La Regione è seconda per
numero di contagi giornalieri dietro la Campania. Le vittime
sono state 26 (ieri 6) e portano il totale a 5.592. Il numero
degli attuali positivi è di 22.162 con una riduzione di 68 casi.
I guariti sono 936. Negli ospedali i ricoverati sono 1.092,
ventisette in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie
intensive sono 133, due in più in 24 ore.
E mentre esplode la polemica sulle 50 mila dosi di
AstraZeneca in scadenza e che la Sicilia ha deciso di inviare in
Puglia, col Pd che in Assemblea siciliana ha chiesto chiarimenti
al governatore Nello Musumeci, prosegue spedita l'operazione
"isole Covid free": nelle Eolie dopo Salina, Alicudi, Filicudi
le vaccinazioni di massa sbarcano a Panarea. L'equipe diretta da
Antonio Pallino, vice primario del reparto di chirurgia
dell'ospedale di Lipari, per quasi tutta la giornata ha
vaccinato circa 200 persone tra isolani, lavoratori stagionali e
domiciliati.
Sul fronte imprese, si registra il grido d'aiuto lanciato dal
presidente di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti (al quinto
giorno di sciopero della fame), sentito in commissione Attività
produttive all'Ars. "Non riusciamo ad essere ottimisti.
Moltissime aziende, oltre 40 mila, rischiano la chiusura in
Sicilia. Si stima la perdita di almeno 30 miliardi di fatturato
e di circa 30 mila unità lavorative. Se non si interviene
immediatamente, sarà una catastrofe senza precedenti", ha
avvertito. (ANSA).