"L'Italia da qui ai prossimi anni
dovrà aprire e chiudere i cantieri del Piano nazionale ripresa e
resilienza, spendendo al meglio le risorse europee e nazionali
entro la metà del 2026 e garantendo quella transizione ecologica
in grado di promuovere l'innovazione, ridurre divari e
disuguaglianze, contrastare la crisi climatica e tenere a debita
distanza corrotti, inquinatori ed ecomafiosi". Lo ha detto
Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, a Catania,
città scelta come primo Cantiere sulla transizione ecologica. La
prima tappa è a 3Sun Gigafactory e all'Innovation Hub&Lab di
Enel, da dove Legambiente ha presentato la campagna e, insieme a
Enel, ha fatto il punto sulla grande sfida della transizione
energetica che parte dalla Sicilia.
"Saranno anni cruciali - ha aggiunto Ciafani - dove sarà
fondamentale mettere in campo ambiziose politiche e interventi
di decarbonizzazione, dare concretezza a quei cantieri che
stanno portando avanti la transizione investendo su innovazione,
sostenibilità ambientale, economia circolare come sta avvenendo
ad esempio a Catania con la Fabbrica del Sole. La Sicilia può
diventare una pedina centrale dell'hub energetico delle
rinnovabili di cui il Paese ha bisogno, ma per farlo bisogna
dire basta a ritardi, ostracismi territoriali basati sulle
sindromi Nimby e Nimto".
Per Legambiente la priorità per l'Italia deve essere quella
di "aprire e portare a compimento sempre più cantieri che
riguardano l'efficienza energetica e le rinnovabili, a partire
dal Sud Italia e le isole che possono diventare l'hub energetico
europeo delle rinnovabili". Non è un caso che la campagna parta
proprio dal Meridione dove, "nonostante le difficoltà e gli
ostacoli burocratici, è in corso una lenta ma importante
rivoluzione energetica come raccontano numeri e fatti".
Dopo la prima tappa in Sicilia, Legambiente proseguirà il
suo viaggio spostandosi al Nord Italia: il 26 marzo tappa in
Veneto a Schiavon, il 23 giugno a Torino e il 17 luglio a Bari.
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