Restaurati gli affreschi del
Chiostro annesso alla chiesa di Santa Maria di Gesù,
nell'omonima piazza, a Catania. Gli interventi sono stati
finanziati dall'assessorato regionale dei Beni culturali e
dell'Identità siciliana e curati dalla Soprintendenza del
capoluogo etneo. Le opere d'arte questa mattina sono state
restituite alla città alla presenza del commissario
straordinario della Città metropolitana e del Comune, Piero
Mattei, del vice prefetto, Giuseppina Di Dio Datola,
dell'arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, della
soprintendente per i Beni culturali, Donatella Aprile, del
parroco frate Massimo Corallo e di altre autorità civili.
"Giunge a termine - commenta l'assessore ai Beni culturali,
Francesco Paolo Scarpinato - un importante recupero che permette
a Catania di ritrovare un luogo unico di grande bellezza". Il
recupero, eseguito dall'impresa Cilia, è stato avviato il 14
settembre e si è concluso a dicembre 2022. Il ciclo di
affreschi, prima del restauro, risultava fortemente alterato
anche a causa della destinazione d'uso del chiostro, nel corso
degli anni, inadeguata a preservare i manufatti artistici. I
clipei, i medaglioni e l'alto zoccolo sono stati oggetto di
studio approfondito per valutare le soluzioni di conservazione
più idonee. Durante l'intervento sono stati risolti anche alcuni
problemi di degrado del luogo.
Gli affreschi, realizzati nel corso del XVIII e agli inizi
del XIX secolo, sono riconducibili a un pittore di formazione
romana e si qualificano come racconto per immagini dei momenti
salienti della vita di San Francesco, una sorta di libro in cui
le pagine erano originariamente 36 clipei dei quali solo 29 sono
ancora leggibili.
Si tratta dell'unico esempio di chiostro affrescato in città,
spazio che è parte integrante del complesso monastico,
testimonianza della presenza dell'Ordine dei frati minori
riformati a Catania, una presenza che iniziò nel XIV secolo e
che si rafforzò con la costruzione della chiesa di Santa Maria
di Gesù nel 1442. Dopo la distruzione avvenuta a seguito del
terremoto del 1693, vennero realizzati la facciata, su progetto
di Girolamo Palazzotto, e il chiostro attiguo.
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