Una barca primordiale nella notte
buia del Mediterraneo affidata all'onda madre, il movimento
naturale del mare che, insieme al vento, ha guidato da millenni
l'Uomo nel viaggio verso l'ignoto: terre sconosciute, nuovi
popoli, culture "altre", spesso anche approdi di pace. È un
guscio di lamiera dall'anima sfavillante
dell'oro di una coperta termica l'installazione di Sandro
Bracchitta che introduce la mostra "Unda Mater" allestita a
Modica, negli spazi di Lo Magno artecontemporanea dal 1 ottobre
al 19 novembre 2022, a cura di Giuseppe Lo Magno e Niccolò
Nisivoccia. Dieci tele e una barca per parlare di viaggio,
mare, abissi silenziosi e derive assolate, fughe e approdi,
disperazione e salvezza.
A raccontare il suo viaggio fra i segni e i colori è lo stesso
autore, Sandro Bracchitta, pittore, incisore e docente
dell'Accademia di Belle Arti di Catania: "Ho immaginato - spiega
- gusci scheletrici, consumati dalla potenza del mare, corrosi
dalla furia dell'acqua e dal sole, dalla brutalità umana,
paradigmatica manifestazione della natura fragile e impermanente
della nostra esistenza e delle cose. Che sia un viaggio reale o
metaforico, la barca-guscio è emblema del viaggio e del
superamento di un limite attraverso profondissimi blu che
separano due sponde tra vita e morte. E viceversa. Onda Madre -
aggiunge - espressione primordiale della forza creatrice e al
contempo distruttiva della Natura, che ci inabissa oppure ci
spinge a riva, verso la salvezza".
Concepita come un'opera corale, "Unda Mater" di Sandro
Bracchitta sarà letta nel suo insieme dal critico d'arte Ivan
Quaroni autore di un saggio nel catalogo che sarà presentato in
occasione del finissage.
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