Al via da oggi, martedì 27
settembre, i quattro laboratori gratuiti con Mimmo Cuticchio, il
più celebre dei pupari, nonché il principale artefice della
rifondazione dell'Opera dei Pupi e artista acclamato in tutto il
mondo.
Alla vigilia della laurea honoris causa che il prossimo 16
novembre, gli verrà conferita dall'università Roma Tre, dopo
averlo fatto in Francia e negli Stati Uniti, Mimmo Cuticchio per
la prima volta in Sicilia diventa "professore" con quattro
laboratori di tre pomeriggi ciascuno (dalle 15,30 alle 18,30),
che incroceranno l'opera di Gianni Rodari, le sue fiabe senza
tempo ricche di ideali di libertà, uguaglianza, solidarietà.
L'iniziativa in collaborazione con la Fondazione Le Vie dei
Tesori, coinvolge quattro luoghi, quattro "tesori" alla
periferia di Palermo: il Castello di Maredolce in Via Giafar a
Brancaccio (27, 28, 29 settembre); lo Stand Florio a Romagnolo
(4, 5, 6 ottobre); le Antiche Fornaci Maiorana all'Acquasanta
(11, 12, 13 ottobre); il Parco di Villa Pantelleria nella Piana
dei Colli, il 18, 19 e 20 ottobre. Quattro laboratori aperti a
tutti, con l'unico limite della maggiore età, per incontrare il
Maestro, conoscere i segreti dell'Opera dei Pupi, apprendere i
primi rudimenti di manovra e di gestualitá. Un'occasione per
conoscere dall'interno uno straordinario patrimonio di arte, di
cultura, di tradizione riconosciuto dall'Unesco; e muovere i
primi passi nella pratica sotto la guida diretta del caposcuola.
«Un'occasione per fare amicizia con i pupi siciliani - dice
Mimmo Cuticchio -, imparare in cosa sono diversi dai burattini e
dalle marionette. Quando ero giovane a Palermo c'erano quindici
teatri dei pupi, la gente faceva la coda e aspettava con ansia
gli sviluppi della trama dei suoi personaggi preferiti. Dopo la
crisi degli anni Sessanta, con l'abbandono del centro storico e
la diffusione della tv, e dopo la riscoperta e la rivalutazione
dell'Opera dei pupi negli ultimi venti anni, mi piace pensare di
piantare di nuovo i primi semi di quest'arte antica dentro cui
sono letteralmente nato, portato in fasce sulle tavole del
palcoscenico del teatrino di mio padre, a Gela».
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