"A scuola facciamo progetti
dedicati e parliamo di legalità, di lotta alla mafia, di
diversità. Abbiamo letto diversi libri tra cui alcuni anche di
don Luigi Ciotti, il fondatore di 'Libera', e oggi siamo qua a
Palermo per testimoniare l'impegno della memoria da parte delle
nuove generazioni, che anche se non hanno vissuto gli anni delle
stragi, studiano, ne parlano ricordano". Lo dice Vincenzo, 16
anni, che frequenta l'istituto tecnico superiore 'Archimede' di
Cammarata (Ag) che ha un plesso anche a Casteltermini, sempre
nell'Agrigentino. Una delegazione di studenti è arrivata a
Palermo stamattina, accompagnata tra gli altri dalla
professoressa Calogera Marchica.
"Stiamo vivendo una bellissima giornata che ci dà bellissime
sensazioni - aggiunge Vincenzo - partecipiamo a quella che da
dopo le stragi che non abbiamo conosciuto è stata una vera e
propria rivoluzione, dal silenzio alla voglia di parlare di
esserci, è stato abbattuto il muro dell'omertà". Un'onda
lunghissima di giovani, un fiume di ragazzi e di ragazze,
accompagnati dai docenti, hanno 'invaso' il Foro Italico di
Palermo per partecipare alla manifestazione 'La memoria è di
tutti', nel trentennale delle stragi mafiose del 1992, quella
del 23 maggio a Capaci (Pa) e la seconda del 19 luglio in via
D'Amelio. Sotto un sole caldo tutti assieme per dire 'no' alla
mafia e ad ogni forma di criminalità. Ci sono gli studenti
dell'istituto 'De Nicola' di San Giovanni 'La Punta' (Ct) e
quelli dell'istituto comprensivo 'Galilei Mazzini' di
Grammichele.
'Tutti uniti contro la mafia' si legge in alcuni striscioni.
"Oggi con la nostra presenza - dice Giuliana Catania, 13 anni -
offriamo la nostra testimonianza per dire e ribadire il nostro
no alla mafia". Le fa eco la compagna Aurora Granata, 14 anni:
"Ascoltare le testimonianze di quei tragici fatti che hanno
distrutto famiglie fa venire la pelle d'oca, storie incredibili
di chi è arrivato a sacrificare la propria vita, come i giudici
Falcone e Borsellino con gli agenti di scorta, per la lotta alla
mafia".
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