Oltre 270 mila visitatori sono
entrati alla Valle dei Templi di Agrigento da fine luglio scorso
al 4 gennaio, scoprendo le opere del veneziano Gianfranco
Meggiato. La mostra "L'uomo quantico, non c'è futuro senza
memoria" - curata da Daniela Brignone e organizzata da
MondoMostre - si è chiusa da pochi giorni ed è stata veramente
un enorme successo, ancor più se lo si legge alla luce del
momento difficilissimo che sta attraversando il mondo dell'arte
ancora in piena pandemia. Tredici sculture monumentali, quattro
pensate per la Valle dei Templi ed esposte al pubblico per la
prima volta - Lo specchio dell'Assoluto che apre l'intero
percorso davanti al tempio di Giunone, Uomo quantico che dà il
titolo alla personale e che si trova davanti al Tempio della
Concordia, Sfera Aquarius e Quanto di luce entrambe davanti al
tempio di Zeus - , un colloquio formale con il sito archeologico
con cui è stato cercato un punto di incontro e contatto.
Gianfranco Meggiato ha creato un dialogo limpido, profondo,
delicato e magnetico che attraversa spazio e tempo e si
ricollega all'uomo e alla sua creatività. "Una mostra
visionaria - secondo l'assessore regionale ai Beni culturali e
all'Identità siciliana, Alberto Samonà - che ha fatto dialogare
le testimonianze di un grande passato con lo sguardo
introspettivo di opere futuristiche". Dal canto suo, Meggiato
ringrazia per il successo ottenuto, l'assessore Samonà e il
direttore del Parco Roberto Sciarratta, gli organizzatori, la
curatrice, le guide, "ma soprattutto i visitatori, così
straordinariamente numerosi, interessati, incuriositi,
desiderosi di comprendere il significato delle opere e il loro
rapporto con il sito".
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