Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Bielorussia: Yuliya, la nostra lotta contro Lukashenko

Bielorussia

Bielorussia: Yuliya, la nostra lotta contro Lukashenko

Parla una giovane dissidente ospite della Cisl a Palermo

PALERMO, 18 ottobre 2021, 17:55

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Yuliya Yukhno Tarasevich, poco più che trentenne, è una giovane bielorussa che da qualche tempo gira l'Italia per testimoniare la sua vicenda e raccontare cosa sta accadendo nel Paese dal quale è riuscita rocambolescamente a fuggire. Perché in Bielorussia si vivono giorni drammatici da quando, nell'agosto 2020, il dittatore Aliaksandr Lukashenko ha annullato l'esito delle elezioni che avevano premiato Svetlana Tikhanovskaya e si è autoproclamato vincitore assoluto. Restando così abbarbicato al potere che controlla ininterrottamente dal 1994: l'ultimo dittatore d'Europa, sopravvissuto persino alla caduta dell'Urss. I mesi successivi all'agosto di un anno fa hanno registrato la brutale cancellazione dei diritti umani. La repressione di ogni forma di dissenso. Hanno visto la perquisizione di media e l'arresto di decine giornalisti. Mentre di giorno in giorno aumentano i casi documentati di torture e carcere persino fino a dieci anni, solo per opinioni invise al regime. Ad oggi sono più di 800 i prigionieri politici. Ma il numero è destinato ad aumentare. "Noi protestiamo - dice Yuliya Yukhno Tarasevich in un incontro con i giornalisti nella sede della Cisl a Palermo - perché nel nostro paese tutto è stato falsificato ad iniziare dalle elezioni. Noi vogliamo libertà e democrazia come negli altri Paesi. Noi non le abbiamo. Vogliamo che i diritti umani funzionino. E per questo stiamo ancora combattendo".
    "Ho vissuto l'esperienza del carcere - aggiunge la donna invitata da Cisl e Iscos, l'istituto cislino per la cooperazione allo sviluppo - per la mia battaglia. Due volte mi hanno messo in carcere per avere dato la mia solidarietà a chi sta lottando nel mio paese. La prima volta è bastato indossare dei braccialetti biancorossi per finire in carcere". I braccialetti colorati sono il simbolo della protesta. "I due colori rappresentano il cuore della nostra bandiera. In metro e nei pullman in Bielorussia sono sempre di più quelli che li indossano - aggiunge Yuliya - Al 200 per cento Lukashenko cadrà. Non so quando, ma accadrà. La nostra rivoluzione è pacifica e penso che finirà come speriamo noi".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza