I sindaci di Giarre, Milo,
Sant'Alfio, Santa Venerina e Zafferana Etnea si sono
simbolicamente sfilati la fascia Tricolore per protestare contro
il mancato riconoscimento dello status di "Comuni Vulcanici". I
primi cittadini, in rappresentanza di una comunità di circa
40mila abitanti, chiedono che lo Stato e la Regione, vista la
continua emissione di cenere lavica dall'Etna, "prevedano per
legge ristori e agevolazioni fiscali a favore di
amministrazioni, cittadini e imprese vessati, e impoveriti,
dalle spese per ripulire dalla cenere i tetti di case, capannoni
ed edifici pubblici oltre che dai danni alle attività
economiche".
"La situazione è tragica e così non possiamo più andare avanti -
affermano Angelo D'Anna, Alfio Cosentino, Giuseppe Nicotra,
Salvatore Greco e Salvatore Russo - ci siamo indebitati tutti
oltre ogni limite, senza avere coperture nei bilanci, per essere
vicini alle nostre comunità e fronteggiare le emergenze della
viabilità cittadina all'indomani di ogni episodio parossistico
della nostra Etna: ripulire elisuperfici per il pronto soccorso,
strade principali, piazze, scuole. Ma adesso siamo allo stremo:
per colpa della cenere rischiamo il dissesto finanziario e
quindi di non poter più neanche erogare servizi essenziali ai
nostri concittadini: scuole, trasporti, assistenza sociale. E se
i Comuni hanno percepito aiuti che coprono in parte le spese
fino al 31 maggio - aggiungono i cinque sindaci etnei - famiglie
e imprese sono senza ancora un ristoro, un rimborso, uno sgravio
contributivo: nulla! Eppure da mesi affrontano spese
straordinarie che impattano duramente sui bilanci di famiglie,
aziende e piccole partite iva. La nostra è la richiesta di aiuto
di una intera comunità".
I sindaci ricordano che "da febbraio 2021 ad oggi sono 25 i
comuni etnei del versante est colpiti dalla caduta di sabbia
vulcanica nel corso di circa 50 episodi parossistici" con
"accumuli di sabbia, fino a 10 kg al metro quadrato"
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