(ANSA) - CAGLIARI, 20 DIC - Un contest per promuovere
un'eccellenza dell'agroalimentare, il carciofo spinoso di
Villasor. E una giuria composta da cinque giovanissimi, amanti
dei carciofi.
Hanno tra i 10 e i 13 anni Federica, Greta, Mirko, Giancarlo e
Alessandro. Saranno loro a decretare i vincitori della seconda
edizione di Carciofestival, in programma a Cagliari al quartiere
Marina il 29 dicembre dalle 12,30.
Al loro gusto è affidato il verdetto che dovrà eleggere il
miglior piatto, a base di questo prodotto, creato dagli chef di
nove ristoranti: Sa Schironada, Su Cumbidu, Locanda Leonildo dal
Buongustaio, Antica Cagliari, Antica Cagliari bistrot, Trattoria
Gennargentu, L'Ambasciata, Antica Hostaria, Pani e Binu.
A guidarli sarà Andrea Tronu, docente della scuola alberghiera
"Gramsci" di Monserrato che ha indicato nove studenti per far
parte di ciascuna brigata di cucina. "L'edizione 2021 dà seguito
alla prestigiosa nomina di Cagliari "Città gastronomica 2021" da
parte del "Gambero Rosso", ha dichiarato Gianluca Mureddu,
presidente del Consorzio Cagliari centro storico organizzatore
della manifestazione in sinergia con il Centro commerciale
naturale di Villasor e in collaborazione con Gal Medio
Campidano, Scuola alberghiera Gramsci, Cooperativa
ortofrutticola Villasor.
I tre chef più votati saranno ospiti di un fine settimana nel
Medio Campidano per un tour esperienziale agricolo, occasione
per visitare le aziende e conoscere i produttori. In palio un
weekend anche per un avventore di ciascun ristorante che dovrà
postare sul proprio profilo Instagram una foto-ritratto del
piatto e sarà scelta sulla base dei like ottenuti. "I premi
nascono dalla collaborazione tra più centri commerciali naturali
per la promozione dei nostri territori, Calasetta, Villasor,
Sant'Antioco, Ilbono, Oliena e tanti altri, dice ancora Mureddu
- la gara rappresenta un efficace strumento per la
valorizzazione della filiera corta di produzione. Con
l'obiettivo di sensibilizzare sempre più il mondo della
ristorazione nel riservare un canale privilegiato ai produttori
territoriali, incentivando così le politiche di sviluppo
agroalimentare e ottimizzando i costi sull'acquisto della
materia prima. Ancora educare il consumatore alla genuinità e
alla sostenibilità nella scelta di un prodotto sardo, autentico
marchio di qualità". (ANSA).