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Al via progetto di ricolonizzazione degli areali dei grifoni

Al via progetto di ricolonizzazione degli areali dei grifoni

Istanza ampliamento carnai presentata da Ateneo Sassari

SASSARI, 01 luglio 2022, 18:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Via libera all'ampliamento dell'areale di alimentazione del grifone. Lo ha deciso l'assessorato regionale dell'Ambiente accogliendo l'istanza avanzata dal dipartimento di Medicina Veterinaria dell'università di Sassari, capofila del progetto Life Safe for Vultures, finanziato dall'Unione europea. L'obiettivo è favorire la ricolonizzazione degli areali storicamente occupati dalla specie in tutta l'isola garantendo la disponibilità di carnai sicuri.
    Il progetto intende esportare le buone pratiche e gli ottimi risultati conseguiti nel nord ovest Sardegna anche nel resto dell'isola, espandendo l'areale sino a comprendere il Monte Limbara, la piana di Ozieri, Mores, Ardara, Tula e Oschiri, il campo di Ozieri e le pianure tra Tula e Oschiri, Campu Giavesu, la catena del Marghine e del Goceano, l'isola dell'Asinara, il Monte dei Sette Fratelli, il Sarrabus, Monte Albo, il Supramonte di Oliena, Orgosolo e Urzulei, Su Sercone, il Golfo di Orosei, i Monti del Gennargentu, Monte Linas e il Marganai, Monte Arcuentu e Rio Piscinas e l'area tra Piscinas e Rio Scivu.
    Oltre all'università sono partner del progetto l'Agenzia Forestas, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, E-Distribuzione e la Vulture Conservation Foundation. "Nel Nord Ovest - spiega la responsabile scientifica del progetto, Fiammetta Berlinguer - questo tipo di intervento ha già avuto un significativo riflesso sull'incremento demografico e sul radicamento di una popolazione di grifoni sempre più ampia".
    Per gli allevatori il vantaggio non è solo ambientale, ma anche economico e sanitario, dato che la disponibilità di un carnaio aziendale snellisce le procedure, riduce i tempi e abbatte i costi di smaltimento delle carcasse animali. "Si tratta di un enorme passo avanti per la conservazione della specie - sottolinea l'assessore Lampis - che in passato era stata erroneamente additata come predatrice di agnelli e quindi combattuta fino quasi all'estinzione».
    L'assessorato della Sanità, guidato da Mario Nieddu, ha aggiornato le procedure autorizzative che fissano le caratteristiche del carnaio, la cui presenza costituisce un punto forte per le aziende zootecniche anche nell'ottica della costruzione di un percorso regionale di turismo green.

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