Leggerezza e riflessione: nel festival 'della gioia' di Amadeus ci sarà anche spazio per un omaggio a Falcone e Borsellino, nel trentennale delle stragi di Capaci e via D'Amelio, che sarà affidato giovedì sera a Roberto Saviano.
"Sarà un monologo molto bello, davvero toccante, come solo Roberto sa fare", annuncia con orgoglio il direttore artistico.
"È un onore per me e una grande responsabilità ricordare, giovedì 3 febbraio al Festival di Sanremo, a 30 anni dalle stragi di Capaci e via D'Amelio, la rivoluzione civile di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino", sottolinea lo scrittore sui suoi profili social. "Ci tengo a dire che interverrò a Sanremo a titolo gratuito; importantissimo per me, sul palco dell'Ariston, poter raccontare il sacrificio di due uomini che hanno cambiato radicalmente non solo le modalità del contrasto alle organizzazioni criminali, ma anche la loro narrazione. È a Falcone e Borsellino che dobbiamo la nostra capacità di guardare in modo radicalmente diverso alla sintassi del potere".
Critiche da Fratelli d'Italia: "La presenza di Saviano a Sanremo per parlare dei 30 anni dalla strage di Capaci è un oltraggio al tema stesso", dice Federico Mollicone, esponente del partito di Giorgia Meloni in commissione di Vigilanza. "Cosa c'entra la presenza di un autore che ha creato una vera e propria mitopoiesi in prodotti seriali e letterari della criminalità organizzata producendo sfilze di antieroi come in Gomorra e Zero con il ricordo di Falcone? Ha lucrato sulla mitopoiesi della mafia. Sanremo è un festival nazionalpopolare che tutti amiamo, non possiamo permettere che si trasformi nel Festival della telepredica progressista. Presenteremo un quesito all'ad e al presidente Rai per chiedere quali iniziative intendano adottare per garantire l'esclusione di Saviano dal Festival di Sanremo e l'invito verso magistrati e rappresentanti delle forze dell'ordine che tutti i giorni fanno vera antimafia sul territorio, senza ingaggi milionari".
Replica dal Movimento Cinque Stelle la vicecapogruppo alla Camera Alessandra Carbonaro: "Scioccante che si veda una minaccia in uno scrittore e giornalista che ha saputo raccontare a tutti gli italiani la realtà e l'orrore delle mafie, e che per questo vive da anni sotto scorta. Diffondere e rafforzare la cultura dell'antimafia va a favore del Paese, sempre". (ANSA).