Fischiato ieri dai tifosi di casa,
quelli del "suo" Bari, difeso oggi da mamma Sara: strana partita
al San Nicola per il bomber del Catanzaro Pietro Cianci,
originario di Bari vecchia e nella passata stagione in
biancorosso.
L'attaccante, prima della partita, aveva dichiarato che non
avrebbe esultato in caso di sua marcatura. E dopo aver
pareggiato per i calabresi al 41' in effetti non lo ha fatto, ma
tornando a centrocampo si è rivolto alla curva Nord con un gesto
quasi di scuse. Il pubblico del Bari, però, non lo ha però
perdonato e gli ha riservato bordate di fischi.
Sui social è arrivata la difesa della mamma del calciatore,
Sara Cianci, che con un post ha alzato lo scudo protettivo per
difendere il figlio, un corazziere alto un metro e 95: "Sei
stato massacrato dai leccesi, foggiani e tarantini per aver
esultato da barese. I tuoi baresi ti hanno fischiato...ma non
importa noi stiamo sempre a un passo da te. Con i nostri
applausi non sentivamo quei fischi. Continua così, sei un
ragazzo speciale non perché sono la tua mamma, sei unico in
tutto". La partita è stata vinta dal Bari per 2-1.
Cianci nella passata stagione in biancorosso, dove era giunto
in prestito dal Teramo (via Potenza), ha segnato tre gol in 13
gare, rispolverando la caratteristica esultanza con il trenino.
A fine campionato scorso voleva rimanere ancora a Bari, ma le
vie infinite del mercato lo hanno portato a indossare la maglia
del Catanzaro, club rivale dei galletti nella corsa per la
promozione in B. Da qui i fischi, un po' ingenerosi, per un
talento del borgo antico che tornerebbe nella città di San
Nicola a piedi per giocare nel club di cui è da sempre tifoso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA