(ANSA) - ROMA, 26 GEN - "Dobbiamo aiutare di più chi ha
ricevuto di meno nel 2020", nella consapevolezza che
"l'indennità" da 600/1.000 euro per autonomi iscritti all'Inps e
professionisti associati alle Casse di previdenza "non era
sufficiente", però si è trattato di un aiuto "qualitativamente e
quantitativamente importante". A dichiararlo il viceministro
dell'Economia Antonio Misiani, nel corso della presentazione del
dossier di Confprofessioni, specificando che, con l'avvento del
Covid, "si è prodotta una crisi economica senza precedenti, che
noi abbiamo affrontato con una rete di protezione sociale
costruita per un mondo diverso", nonché su "una frattura tra
lavoro dipendente da una parte, con i tradizionali
ammortizzatori sociali, e mondo del lavoro autonomo dall'altro",
un comparto "sostanzialmente privo di una vera rete di
protezione nei confronti di interruzione di attività, bruschi
cali di reddito e tutto quello che, purtroppo, abbiam visto in
quest'anno". Tali limiti hanno "reso necessario inventare
'ex-novo degli strumenti di sostegno nei confronti del lavoro
autonomo e professionale, che ne era privo", perciò, ha
proseguito Misiani, a fronte di un dispiegamento di risorse
sulla cassa integrazione Covid, per il settore indipendente "è
stato costruito il meccanismo di indennità da 600/1.000 euro",
che "è stata una prima risposta, sicuramente insufficiente" per
i bisogni degli autonomi. E, poi, "via via abbiamo esteso altri
strumenti", nonché "misure sul versante creditizio", ma oggi
occorre "andare oltre una logica di mera emergenza", e "dovremo
continuare a sostenere i professionisti, con il cosiddetto
decreto ristori V" e, ha chiuso il viceministro, con l'esonero
contributivo inserito nella Legge di Bilancio per "i più
penalizzati dalla crisi". (ANSA).