(ANSA) - ROMA, 18 MAG - "Nessuno mette in discussione il
principio dell'equo compenso, ma l'attuale formulazione del
disegno di legge attualmente all'esame del Senato non può essere
accettata, senza le "legittime modifiche" a suo tempo promesse
dal Governo e dagli stessi promotori della legge. Così come
congeniato, infatti, il testo non riconosce l'equo compenso al
professionista ma sanziona il professionista che chiede l'equo
compenso". Parola del Duro presidente di Confprofessioni,
Gaetano Stella, che ribadisce il 'no' dei professionisti
all'ipotesi di far passare una norma "non perfetta", come
dichiarato, ricorda in una nota, anche dal sottosegretario alla
Giustizia con delega alle Professioni, Francesco Paolo Sisto.
"Lo scorso novembre, dopo l'approvazione alla Camera, ci avevano
assicurato che ci sarebbe stato tutto il tempo necessario per
correggere la norma in Senato. Ma - si legge - adesso,
registriamo fortissime pressioni per avallare una norma che
punisce i professionisti, anziché tutelarli. Vogliamo, per
esempio, ricordare che il disegno di legge all'esame della
Commissione Giustizia del Senato contiene incomprensibili
previsioni di sanzioni disciplinari a carico del professionista
che sia parte di un rapporto contrattuale lesivo dell'equo
compenso. La previsione di una responsabilità deontologica
sanzionabile in via disciplinare dagli Ordini non solo condanna
chi ha subito un compenso iniquo, ma paradossalmente impedirà ai
professionisti di intentare un'azione civile", chiude. (ANSA).