(ANSA) - ROMA, 03 NOV - In Italia c'è un 'plotone' di 429.000
liberi professionisti, non iscritti ad Ordini e Collegi, che dal
2008 al 2019 ha fatto un balzo in avanti dell'89%. Eppure, se
l'incremento degli esponenti di varie categorie è andato avanti
ad "un tasso di incremento straordinariamente elevato,
confermato anche dal +10% del 2019 rispetto al 2018", la
pandemia da Covid-19 ha avuto effetti negativi anche sulla
componente del lavoro autonomo: tra liberi professionisti
ordinistici e non, che "nel 2019 in totale rappresentavano oltre
1 milione e 400.000 soggetti, se ne sono persi per strada almeno
40.000". È quanto rilevato dal Centro studi di Confcommercio,
che ha messo in luce come, sebbene i numeri degli occupati
indipendenti siano saliti, non vadano di pari passo i loro
redditi, giacché "se il reddito complessivamente generato da
queste professioni cresce di oltre il 40% nel periodo 2009-2019,
quello pro capite diminuisce di oltre il 25%, fermandosi a poco
più di 15.900 euro". I dati vengono illustrati stamani, a Roma,
nel corso del convegno #Professionirestart, promosso dalla
Confcommercio Professioni, presieduta da Anna Rita Fioroni, e
aperto dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. La
'galassia' delle categorie cosiddette 'non regolamentate', si
ricorda, comprende professionisti del settore ambiente e
sicurezza, amministratori di condominio, 'wedding planner',
esperti dell'Ict, designer, consulenti aziendali, formatori,
figure attive nel 'wellness', optometristi e guide turistiche.
(ANSA).