(ANSA) - ROMA, 13 OTT - Sì presssochè unanime dell'Aula della
Camera alla proposta di legge sull'equo compenso delle
prestazioni professionali rese nei confronti di particolari
categorie di imprese, con la finalità di rafforzare la tutela
del professionista. I voti a favore sono stati 251, nessun
contrario, nove gli astenuti (i deputati di Leu che hanno
auspicato miglioramenti sul testo che ora passa al Senato). Il
testo definisce come "equo" il compenso che rispetta specifici
parametri ministeriali ampliandolo anche agli esercenti
professioni non ordinistiche, sia per quanto riguarda la
committenza che viene estesa anche a tutte le imprese che
impiegano più di 50 dipendenti o fatturano più di 10 milioni di
euro. Prevede, quindi la nullità delle clausole che prevedono un
compenso per il professionista inferiore ai parametri,
rimettendo al giudice il compito di rideterminare il compenso
iniquo ed eventualmente di condannare l'impresa al pagamento di
un indennizzo in favore del professionista. Gli ordini e i
collegi professionali dovranno adottare disposizioni
deontologiche volte a sanzionare il professionista che violi le
disposizioni sull'equo compenso. Il parere di congruità del
compenso emesso dall'ordine o dal collegio professionale
acquisterà l'efficacia di titolo esecutivo. Nell'istituire
presso il ministero della Giustizia l'Osservatorio nazionale
sull'equo compenso, il testo approvato a Montecitorio prevede,
infine, una disposizione transitoria che estende l'ambito di
applicazione della nuova disciplina alle convenzioni in corso,
ancorché sottoscritte prima della riforma. (ANSA).