(ANSA) - ROMA, 21 APR - "La normativa sul Superbonus 110%
indica i commercialisti tra i soggetti idonei al rilascio del
visto di conformità. Eppure, a molti clienti sarebbe imposto di
avvalersi delle società di consulenza segnalate dalle banche,
subordinando a questo il perfezionamento dell'operazione
finanziaria richiesta. Per questo, abbiamo chiesto all'Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato di far luce su quello
che si configura come un grave caso di opacità nelle procedure
bancarie, e di aprire un'istruttoria per verificare l'eventuale
esistenza di infrazioni ai divieti stabiliti e adottare tutte le
misure, anche sanzionatorie, che riterrà necessarie". Lo
affermano i presidenti dell'Unione nazionale giovani dottori
commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec) e
dell'Associazione dottori commercialisti (Adc) Matteo De Lise e
Maria Pia Nucera. "Quasi tutti gli istituti, almeno formalmente,
offrirebbero la possibilità - e non l'obbligo - di accedere ai
servizi di società legate a multinazionali. Ma le stesse banche
- aggiungono - hanno approntato i propri documenti informativi
in modo da evitare di incorrere nei divieti posti dalla legge
(intese restrittive e abuso di posizione dominante, in
particolare mediante l'imposizione di condizioni contrattuali o
subordinando la conclusione dei contratti all'accettazione da
parte dei clienti di prestazioni supplementari). Sotto il
profilo della tutela della concorrenza, un'intesa tra istituti
di credito e delle società di consulenza restringerebbe il
mercato, dando vita ad un abuso", denunciano i sindacati dei
professionisti. (ANSA).