(ANSA) - ROMA, 10 NOV - "Caro Stato, presto le imprese,
provate dalla crisi e non abbastanza aiutate da te, si
troveranno a dover fare scelte difficili, come quelle di
impiegare le loro risorse sui fattori produttivi che ritengono
imprescindibili. Temiamo che si possa trattare di una selezione
darwiniana economica, che vedrà molti soggetti - purtroppo -
spazzati via dal mercato", perciò "aiutaci ad aiutarti". E'
l'appello, sotto forma di lettera aperta alle Istituzioni,
siglato dalla Giunta nazionale dell'Ungdcec (il sindacato dei
giovani dottori commercialisti), che evidenzia l'esigenza di
"semplificare per i contribuenti, tagliare gli adempimenti
superflui, dare gli aiuti che servono, guardare avanti,
disapplicare le sanzioni per lievi ritardi", insomma, ascoltare
"quanto abbiamo suggerito in questi nostri tre anni di mandato.
Temiamo che le imprese non potranno permettersi il costo dei
complessi adempimenti fiscali, che solo tu sai chiedere", va
avanti la missiva rivolta allo Stato, e tale circostanza
"potrebbe essere il primo passo per sfilacciare in modo
irreparabile il delicato tessuto connettivo tra i contribuenti e
lo Stato, che noi commercialisti quotidianamente tentiamo di
preservare: non più scioperi, o manifestazioni, temiamo possa
trattarsi di disobbedienza civile dei contribuenti, il che non
va nell'interesse tuo, né nostro, né della popolazione. Vogliamo
credere che il prossimo decennio possa vederci impegnati accanto
a imprese in fase di sviluppo, supportarle nei business plan,
assisterle nell'internazionalizzarsi, vorremmo invece evitare di
dedicarlo ad accertamenti con adesione e contenzioso tributario
conseguenti all'impossibilità materiale dei contribuenti di far
fronte alle tue tante, troppe, richieste", si chiude la lettera
dell'Ungdcec. (ANSA).