(ANSA) - ROMA, 09 LUG - Pesanti gli effetti della pandemia,
nel primo semestre del 2020, in alcune province del Belpaese,
come elaborato dal Consiglio e della Fondazione nazionali dei
commercialisti, che hanno messo sotto la lente d'ingrandimento
le realtà produttive: tra le aree ad accusare maggiormente il
colpo, si legge, "Potenza (-29,1%), Arezzo (-27,2%), Fermo
(-26,3%), Chieti (-25,8%) e Prato (-25,3%) con performance
peggiori del dato nazionale, mentre resistono meglio Siracusa
(-13,7%), Cagliari (-13,8%), Roma (-16,1%), Genova (-16,5%) e
Trieste (16,7%)". In generale, si legge nello studio, "a livello
di macroarea la maggior sofferenza si avverte nel Nord-Est
(-21,3%), mentre le isole (-17,6%) fanno registrare la minor
perdita in termini di variazione percentuale. Nel dettaglio
emerge come nel solo mese di aprile, unico mese ad essere
sottoposto interamente agli effetti della fase 1 del 'lockdown',
la perdita di fatturato calcolata sulla base delle simulazioni è
pari a 93 miliardi di euro (-39,1%)".
A giudizio del presidente dell'Ordine professionale, Massimo
Miani, constatati i numeri negativi, "è urgente intervenire per
spingere la ripresa, sia con interventi di alleggerimento della
pressione finanziaria sulle imprese, a partire dal versante
fiscale, sia con interventi che rafforzino il clima di sicurezza
generale e quello più specifico nei settori produttivi. Non ci
sembra appropriato l'eventuale intervento sull'Iva, oneroso per
il bilancio pubblico ma molto poco stimolante per la ripresa di
consumi e investimenti, mentre molto importanti appaiono gli
interventi di stimolazione produttiva come l'ecobonus al 110%, a
patto però che vengano lanciati velocemente in un quadro
regolatorio il più chiaro e trasparente possibile", chiosa il
vertice dei commercialisti italiani. (ANSA).