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CRV - Prima commissione - Fusioni di comuni: seduta dedicata alle audizioni dei sindaci

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CRV - Prima commissione - Fusioni di comuni: seduta dedicata alle audizioni dei sindaci

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

07 giugno 2023, 15:01

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 7 giu. 2023 -  La Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Luciano Sandonà (Lega-LV), Vicepresidente Vanessa Camani (Partito Democratico), nel corso della seduta odierna, ha sentito in audizione i Sindaci dei Comuni interessati da tre progetti di fusione nelle province di Vicenza, Belluno e Padova.

Si tratta, in particolare, del progetto di fusione di cui al disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale n. 207, istitutivo del nuovo Comune denominato 'Sovizzo' mediante fusione dei Comuni vicentini di Sovizzo e Gambugliano, a proposito della quale la Commissione ha sentito i Sindaci di Sovizzo Paolo Garbin e di Gambugliano Matteo Forlin, rappresentanti di due comunità di dimensioni diverse (Sovizzo conta circa 7500 abitanti, oltre 800 Gambugliano), che hanno condiviso, fin dalle epoche più remote, le medesime traiettorie storico-culturali e che sono già coinvolte, a livello amministrativo, nell’ambito dell’Unione dei Comuni Terre del Retrone di cui Sovizzo è componente, mentre Gambugliano, con la medesima Unione, ha concluso una convenzione per la gestione del servizio di Polizia Locale. I due sindaci, nel corso dell’audizione, hanno auspicato il coinvolgimento dei comuni confinanti in un futuro, ulteriore, processo di fusione.

Di seguito, sono stati sentiti l’assessore Cristian Corrà, in rappresentanza del Sindaco Bruno Zanolla del comune di Quero Vas, e Serenella Bogana, Sindaco di Alano di Piave, in relazione al Progetto di legge n. 208, sempre di iniziativa della Giunta regionale, istitutivo, in provincia di Belluno, del comune denominato Setteville mediante fusione di Quero Vas e Alano di Piave. La nuova realtà amministrativa, favorita dalla collocazione geografica, formerà un nuovo ente di circa 6mila abitanti, in un contesto territoriale che ha già conosciuto un analogo processo di fusione - concluso dieci anni fa e che coinvolse i comuni di Quero e di Vas - e che ora ripercorre l’iter con la proposta di fondere Quero Vas con Alano di Piave, per formare il nuovo comune di Setteville, nome consolidatosi nell’arco della ventennale operatività dell’omonima Unione, a rappresentare le originarie sette pievi presenti nel territorio interessato fin dal Medioevo.

Sono stati auditi, infine, i Sindaci di Carceri Tiberio Businaro e di Vighizzolo d’Este Ylenia Belluco, in relazione al Pdl n. 209, di iniziativa della Giunta regionale, rubricato “Istituzione del nuovo Comune denominato 'Santa Caterina d'Este' mediante fusione dei Comuni di Carceri e Vighizzolo d'Este della Provincia di Padova”, un percorso di cui si parla da circa 50 anni, ma che è stato formalizzato solo nell’ultimo periodo e che andrebbe a formare un nuovo comune con un numero di abitanti di poco superiore ai 2mila abitanti.

“Nel corso della seduta odierna - ha sottolineato il Presidente Sandonà - abbiamo avuto la possibilità di allargare nuovamente lo sguardo verso altri tre progetti di fusione dei comuni, a poche settimane di distanza dall’esame in Commissione del progetto di legge n. 192, istitutivo del nuovo comune di Polesella Veneta in provincia di Rovigo, che coinvolge le comunità di Polesella e di Guarda Veneta. Ancora una volta, quindi, dalle amministrazioni comunali giunge uno stimolo a guardare con favore alle fusioni e al processo di razionalizzazione dei 563 comuni presenti nel Veneto. La pre-condizione, in questo tipo di processi, è sempre la stessa, ovvero che le aggregazioni siano progressive e partecipate: la Regione del Veneto in questo senso è pronta a fare la propria parte”.

“Prima di tutto - ha ricordato la Vicepresidente Camani - è necessario trasferire l’idea che la fusione non è un processo puramente amministrativo che determina lo spostamento della sede municipale o degli uffici comunali. La fusione dev’essere un processo che coinvolge i cittadini sia dal punto di vista della responsabilità che delle conseguenze: dev’essere un processo dal basso che vede i cittadini protagonisti, e non a caso - proprio affinché questi processi abbiano successo - è previsto un referendum confermativo, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini attraverso l’espressione del voto che è istituzionalizzata: infatti, quello previsto in caso di fusione non è un semplice referendum consultivo, proprio a dimostrazione di un processo che deve ‘stare tra le persone’. Non è soltanto una riorganizzazione di funzioni, una riorganizzazione alla quale i comuni possono dare luogo attraverso le unioni o le altre forme associative tra enti: fusione significa unire sotto tutti i punti di vista le due comunità e in questo senso il protagonismo dei cittadini dev’essere fondamentale”.

In apertura di seduta, la Commissione ha dato il proprio via libera, per quanto di propria competenza, al disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale n. 186 di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di cultura e turismo, attualmente incardinato nella Sesta commissione consiliare, che può così continuare il proprio iter istruttorio.

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