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CRV - Prima commissione - Proseguito l’esame Proposta di politica regionale di coesione 2021-2027

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CRV - Prima commissione - Proseguito l’esame Proposta di politica regionale di coesione 2021-2027

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

e delle proposte di Piano regionale FESR e FSE+

02 febbraio 2022, 16:17

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 2 feb. 2022 -    Nel corso della seduta odierna, la Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Luciano Sandonà (Lega-LV), Vicepresidente Vanessa Camani (Partito Democratico), alla quale ha partecipato l’Assessore regionale Francesco Calzavara, ha esaminato - dopo la giornata dedicata alle audizioni con i portatori d’interesse - la Proposta di deliberazione amministrativa n. 36, d’iniziativa della Giunta, relativa alla politica regionale di coesione 2021-2027 e alle proposte di Piano regionale FESR e FSE+. In sintesi, la Proposta individua gli obiettivi strategici di coesione economica, sociale e territoriale, nonché le azioni che il Veneto intende perseguire nei prossimi anni, tenuto conto che la politica di coesione rappresenta la principale politica di investimento dell’Unione Europea e mira a ridurre le disparità tra le regioni dell’UE. Le risorse complessive, equamente suddivise tra FESR e FSE+, superano i 2.062 milioni di euro.

Per quanto riguarda la sfera d’interesse specifica della Prima commissione, l’attenzione si è soffermata - in particolare per quanto riguarda il FESR - sui temi dello Sviluppo Urbano Sostenibile - SUS, e della Strategia Nazionale per le Aree Interne - SNAI. In relazione al SUS, la nuova programmazione ha confermato l’esperienza maturata nel precedente periodo 2014-2020 estendendola dal punto di vista della dotazione finanziaria (da 77 a 171 milioni di euro di cui 11 destinati a digitalizzazione dei servizi pubblici e competitività delle PMI, oltre 32 a infrastrutture verdi, oltre 58 alla mobilità urbana sostenibile, 44 all’inclusione e all’edilizia sociale, 26 alla rigenerazione urbana), del numero di potenziali aree urbane (da 6 a 9: i comuni di riferimento sono quelli con numero di abitanti superiore a 30mila, compresi tutti i comuni capoluogo di provincia), e dei settori di intervento (oltre a digitalizzazione, mobilità sostenibile ed edilizia sociale, sono state aggiunte le piste ciclabili, la rigenerazione urbana e culturale, e le infrastrutture verdi).

Per quanto riguarda la SNAI (strumento introdotto nel periodo 2014-20 per affrontare le sfide demografiche e le esigenze specifiche delle zone geografiche che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici: la Strategia mira a contrastare lo spopolamento migliorando i servizi essenziali alla cittadinanza - sanità, istruzione, trasporti - con riguardo alle aree caratterizzate da perifericità, marginalità e disagio socio-economico, già organizzate nelle forme dell’associazionismo), vengono confermate le indicazioni derivanti dalla precedente programmazione, e quindi le 4 aree esistenti (Unioni montane Agordina, Spettabile Reggenza Altopiano dei Sette comuni e Comelico, e Contratto Di Foce Delta del Po) con la possibilità di estendere la selezione a ulteriori 2 aree; la dotazione finanziaria in questo caso è di 28 milioni di euro, con interventi relativi a competitività delle PMI (cui sono destinati 11 milioni), energie rinnovabili, comunità energetiche, marchi d’area, riqualificazione culturale, Istituti tecnici superiori.

Di seguito, è stato illustrato il Progetto di legge regionale n. 116, d’iniziativa dei Consiglieri di Forza Italia Alberto Bozza ed Elisa Venturini, rubricato “Riduzione del pagamento della tassa automobilistica regionale per i motoveicoli e gli autoveicoli di interesse storico e collezionistico con anzianità di immatricolazione compresa tra i venti e i ventinove anni”. La proposta, analoga a quella già attuata da altre amministrazioni regionali, mira a introdurre la riduzione di un ulteriore 25% dal pagamento della tassa automobilistica regionale per i veicoli di interesse storico e collezionistico con anzianità di immatricolazione compresa tra i venti e i ventinove anni, anziché la sola riduzione al 50% come da disciplina statale vigente, stanziando allo scopo - a partire dal 2023 - 670mila euro, e ciò al fine di evitare che veicoli di interesse storico e collezionistico vengano radiati, privando così il patrimonio automobilistico della presenza o della circolazione di veicoli di pregio.

Approvata all’unanimità, infine, la proposta di Regolamento Interno di amministrazione e organizzazione del Consiglio, ai sensi dell’art. 2 della L. Reg. n. 53/2012 ‘Autonomia del Consiglio regionale’, d’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza e già illustrata ai Commissari dal Presidente dell’Assemblea legislativa Roberto Ciambetti. Si tratta di un provvedimento di natura prettamente tecnica su argomenti quali l’amministrazione delle risorse del Consiglio e la redazione dei bilanci, i controlli interni su atti e gestione, le modalità di redazione e approvazione e i contenuti dei documenti di programmazione, l’individuazione di atti e provvedimenti ulteriori che adotta l’Ufficio di Presidenza, le funzioni del Comitato di gestione, i requisiti per l’attribuzione di incarichi delle unità organizzative, le modalità di funzionamento degli Osservatori, i requisiti professionali per il personale a tempo determinato assegnato alle unità di supporto degli organi e dei gruppi; sono rinviati al Regolamento Interno anche la definizione delle attribuzioni dei dirigenti, le funzioni del Segretario generale, i limiti all’autonomia funzionale e gestionale dei servizi consiliari, la definizione delle funzioni dei dirigenti di ufficio, i criteri per l’attribuzione degli incarichi delle unità organizzative, la disciplina del sistema di valutazione e gli strumenti volti a premiare il merito. La stessa Legge prevede, inoltre, che la mobilità del personale tra Giunta e Consiglio sia disciplinata da intese tra l’Ufficio di presidenza e la Giunta regionale nonché dal medesimo Regolamento Interno. La proposta potrà così essere inserita all’ordine del giorno dei lavori d’Aula.

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