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CRV - Le vittime della Shoah e il Giorno della memoria celebrato dal Consiglio regionale del Veneto

PressRelease

CRV - Le vittime della Shoah e il Giorno della memoria celebrato dal Consiglio regionale del Veneto

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

al Campo del Ghetto Novo con il presidente della Comunità ebraica di Venezia Dario Callimani

27 gennaio 2022, 15:22

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(Arv) Venezia 27 gen. 2022 -  Una folta delegazione di consiglieri regionali del Veneto di ogni area politica ha partecipato questa mattina alla cerimonia al Ghetto di Venezia per la commemorazione della Giornata della Memoria. La consigliera Erika Baldin,  componente dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Veneto, e il vicepresidente della Giunta  regionale, Elisa Berti, in rappresentanza rispettivamente dei presidenti Ciambetti e Zaia impegnati a Roma per l’elezione del Presidente della Repubblica, hanno deposto la corona d’alloro a fianco del monumento per l’Olocausto  ideato da Franca Semi con il bassorilievo “L’Ultimo treno” di Arbit Blatas che le celebra le vittime della deportazione nazifascista e i 246 ebrei veneziani scomparsi nei campi di sterminio.  Il più giovane deportato veneziano, fu un bambino di 71 giorni di vita, Leo Mariani, figlio di Pia Cesana, all’epoca ventenne, e di Enrico Mariani, tutti e tre deportati ad Auschwitz il 26 febbraio 1944 e mai più ritornati come ha ricordato il presidente della Comunità ebraica di Venezia, cugino di Pia Cesana, il professor Dario Calimani nel suo breve ma intenso intervento. Dopo aver letto la preghiera “El malei rachamim” (“Dio pieno di Misericordia”),   testo largamente diffuso nel mondo ebraico per commemorare le vittime della Shoah e della persecuzione nazifascista,  il professor  Calimani si è interrogato sui motivi della persistenza dell’antisemitismo,  “una branca  del ben più vasto e radicato razzismo”, in Italia, nazione “che, diversamente dalla Germania,  non ha ancora fatto i conti con la deportazione degli ebrei” invitando la politica a farsi carico di azioni concrete per contrastare il razzismo sentimento diffuso che non investe solamente i cittadini ebrei – Calimani, dopo ave accennato all’episodio del dodicenne livornese aggredito perché ebreo,  ha fatto esplicito riferimento agli immigrati che non vengono integrati nella società -  chiedendo infine di dar vita in Regione come nella stessa città di Venezia ad un tavolo di lavoro sul problema per giungere ad azioni concrete per l’integrazione  e il contrasto all’intolleranza e ai pregiudizi. Quindi l’accensione delle sei candele davanti al monumento alle vittime della Shoah e infine il dialogo tra il presidente della Comunità ebraica e i consiglieri regionali presenti, dalla presidente della Sesta Commissione consigliare, Francesca Scatto, al portavoce delle minoranze, Arturo Lorenzoni, quindi Fabiano Barbisan, Silvia Cestaro, Marzio Favero, Cristina Guarda, Giovanni Puppato, Tommaso Razzolini, Enoch Soranzo, Raffaele Speranzon.  E’ stato ricordato che Il Consiglio regionale del Veneto è stato il primo in Italia a varare una legge specifica, la Legge regionale 3 febbraio 2020, n. 5 “Iniziative per la conoscenza della Shoà e per il giorno della memoria”, con cui si sostiene la necessità di tener viva la coscienza di quello sterminio e di diffondere, soprattutto tra i giovani e nelle scuole, la conoscenza di quanto avvenne.

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