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CRV - Istituzione Servizio informativo regionale per lavoro e sociale

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CRV - Istituzione Servizio informativo regionale per lavoro e sociale

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

oggi, in Sesta commissione consiliare

10 novembre 2021, 16:13

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 10 nov. 2021 -  Una banca data unica, a valenza regionale, tra la rete dei servizi sociali, i centri per l’impiego e quella di Veneto Lavoro sui beneficiari delle misure di inclusione sociale e occupazionale: questo l’obiettivo del progetto di legge n. 102, d’iniziativa della Giunta regionale, presentato dall’Assessore regionale Manuela Lanzarin e volto all’istituzione del Sistema Informativo Lavoro e Sociale (SILS), che ha ricevuto il primo via libera, a maggioranza, senza voti contrari, da parte della Commissione Cultura e Formazione del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Francesca Scatto (Zaia Presidente), Vicepresidente Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo). Il Pdl in questione sarà di seguito inviato alla Prima commissione consiliare per l’espressione del parere finanziario di competenza.

Come ha ricordato l’Assessore Lanzarin, il SILS estende il raggio di azione del Sistema Informativo Lavoro, già operativo in Veneto grazie a Veneto Lavoro - ente strumentale al quale è affidata la realizzazione del data-base - e servirà a Comuni, servizi sociali delle Ulss, operatori dei centri per l’impiego e operatori del terzo settore per disporre di dati aggiornati e puntuali sulla situazione personale dei singoli e dei nuclei familiari al fine di ottimizzare gli interventi di sostegno e la gestione delle misure di inclusione sociale e occupazionale. L’obiettivo è migliorare l’incrocio tra politiche sociali e politiche occupazionali e supportare i servizi territoriali, in particolare Ulss e Comuni, nella buona gestione delle misure di contrasto alla povertà.

“Si tratta di un progetto importante - ha commentato la presidente Scatto - per mettere a sistema tutte le misure regionali di supporto all’inclusione sociale ed evitare sovrapposizioni o disomogeneità di intervento. Pensiamo alla gestione del reddito di inclusione, ora diventato reddito di cittadinanza, e ai possibili incroci con altre misure erogate dalla Regione, come gli assegni per il lavoro, il sostegno per l’abitare, i servizi di trasporto sociale o gli empori solidali. Ognuno di questi interventi presuppone una presa in carico completa e competente degli assistiti, ma anche una gestione razionale ed equa delle risorse che eviti doppioni o carenze assistenziali. Un sistema informativo unitario tra tutti gli operatori e i centri della rete sociale e dell’impiego rappresenta l’infrastruttura indispensabile per coordinare al meglio i servizi, favorire l’alleanza tra i diversi attori della rete ed offrire prestazioni più efficienti e mirate ai beneficiari”.

Secondo il testo di legge esaminato della Commissione (e che ha già ottenuto il parere favorevole della Commissione sanità e sociale), il Servizio Informativo Lavoro e Sociale sarà alimentato dai Comuni, dagli Ambiti territoriali sociali (che corrispondono alle ex Ulss) e dagli operatori del privato sociale coinvolti nelle attività promosse dalla Regione e dai Comuni stessi. Il SILS dovrà essere in dialogo con i servizi informativi della sanità e con quelli del lavoro e consentirà di monitorare l’applicazione degli interventi di contrasto alla povertà e alle emergenze sociali, di inserimento occupazionale e di inclusione sociale. Il piano triennale del Veneto di contrasto alle povertà stanzia quasi 28 milioni di euro a sostegno di interventi integrati rivolti alle oltre 800 mila persone che versano in condizioni di marginalità sociale e povertà economica ed educativa; inoltre il sistema di politiche attive per il lavoro attivato dalla Regione del Veneto (che prevede assegni per il lavoro, assegni di ricollocazione, Garanzia giovani, work esperience, percorsi per i soggetti svantaggiati, formazione e orientamento) a beneficio di disoccupati, persone in cerca di prima occupazione, lavoratori fragili o espulsi dal mercato del lavoro, prende in carico ogni anno 40 mila persone.

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