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Al via la campagna informativa sull'utilizzo del defibrillatore in ambito sportivo

PressRelease

Al via la campagna informativa sull'utilizzo del defibrillatore in ambito sportivo

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Responsabilità editoriale di Comune di Genova

Ufficio stampa Comune di Genova

16 settembre 2021, 10:16

Comune di Genova

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di Comune di Genova

Saper usare un defibrillatore semiautomatico, i DAE, può fare la differenza fra la vita e la morte di una persona.

Per questo motivo Regione Liguria, Comune di Genova, , CONI, 118 e Federazione Italiana Medici Sportivi hanno siglato un accordo e, a fine settembre, partirà una campagna formativa sull’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici negli impianti sportivi. In questo modo i DAE acquisiti dalle Società Sportive potranno essere a disposizione anche dei Servizi di Emergenza Territoriale, delle Pubbliche Assistenze e della popolazione generale.

L’accordo è stato presentato questa mattina,  nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore regionale allo Sport Simona Ferro, dal vicesindaco e assessore comunale alla Salute dei cittadini Massimo Nicolò, dal presidente del CONI Liguria Antonio Micillo, dal vice presidente del CIP Dario Della Gatta e dal dottor Silvano Ruffoni dell’emergenza territoriale 112-118 dell’ospedale policlinico San Martino.

La necessità di una campagna formativa sull’utilizzo dei defibrillatori in ambito sportivo è tornata di attualità a seguito dell’evento dello scorso giugno agli Europei di calcio a Copenaghen in cui il calciatore Christian Eriksen è stato vittima di un arresto cardiaco e si è potuto salvare grazie al tempestivo intervento sul campo di calcio. Una vicenda che ha riportato alla ribalta la sicurezza degli atleti in ambito sportivo.

“Quando ho proposto all'assessore Ferro di creare una squadra per promuovere una campagna di sensibilizzazione sull'importanza dei defibrillatori ero sicuro che avremmo realizzato un servizio fondamentale per Genova e la Liguria – spiega il vicesindaco di Genova Massimo Nicolò - Oltre chiaramente a tutte le Società Sportive che hanno l'obbligo di dotarsi di un defibrillatore, sono sempre più numerosi i luoghi pubblici o privati dove vengono installate queste macchine salvavita. Spesso donati da benefattori o a seguito di iniziative collettive di solidarietà, i defibrillatori automatici esterni (DAE) sono facili da usare, non è necessario essere un medico basta semplicemente seguire un corso di addestramento incluso nell'acquisto della macchina e tutti noi possiamo contribuire a salvare una vita”.

Regione Liguria ha già messo a disposizione di cittadini e utenti un apposito portale (https://progettodae.regione.liguria.it/) che segnala e ricerca tutti i DAE disponibili sul territorio regionale e non solo consente la geo-localizzazione, ma con pochi click comunica diverse informazioni, tra le quali la posizione, gli orari di disponibilità e le scadenze di piastre, batterie e revisione periodica.

“Grazie allo stato avanzato di Regione Liguria nel monitoraggio dei defibrillatori possiamo assicurare un maggior controllo nel loro utilizzo in ambito sportivo – dichiara l’assessore regionale allo sport Simona Ferro – pensando, anche, alla formazione per il loro utilizzo grazie alla collaborazione del CONI ed alle competenze dei Medici Sportivi e del Servizio di Emergenza Sanitaria che, insieme al Comune di Genova, sono partner di questo progetto. Io sono convinta che l’informazione sulla diffusione dei defibrillatori debba andare di pari passo con la formazione del loro utilizzo perché un corretto uso può salvare la vita ad un atleta, ma anche ad uno spettatore”.

“E’ proprio la geolocalizzazione il vero valore aggiunto di questa iniziativa – sottolinea Massimo Nicolò -, così che chiunque possa conoscere esattamente il luogo del più vicino defibrillatore. Sono 954 i defibrillatori presenti su tutto il territorio ligure, di questi 345 nella sola Genova”.

Grazie allo screening sanitario degli atleti agonisti, che comprende l’elettrocardiogramma,obbligatorio per legge dal 1982, in Italia i casi di morte improvvisa durante la pratica di attività sportiva sono diminuiti dell’89%. Il rischio di arresto cardiocircolatorio (ACC) sul campo di gara in Italia è oggi quattro-cinque volte inferiore a quello di altri Paesi, che non prevedono una visita medica per gli atleti; inoltre, il decreto Balduzzi dal 2013 ha esteso anche agli sportivi non agonisti l’obbligo di uno screening preventivo accurato, introducendo l’obbligo per le Società Sportive di dotare gli impianti sportivi di defibrillatori semiautomatici (DAE) e di personale formato al loro uso, per riconoscere e trattare tempestivamente eventuali casi di arresto cardiocircolatorio.

“La tutela della salute degli atleti, agonisti e non agonisti, è un compito istituzionale della FMSI, e si realizza mediante lo screening sanitario preventivo, la lotta al doping, l'assistenza medica alle competizioni sportive , l'educazione sanitaria e la promozione di stili di vita salutari – precisa il dottor Luca Ferraris della federazione medici sportivi italiani - le disposizioni contenute nel Decreto Balduzzi ( alla cui stesura la FMSI ha partecipato ) hanno permesso l'estensione di uno screening sanitario accurato anche agli atleti non agonisti, e alla possibilità di interventi rapidi ed efficaci in caso di emergenze sul campo. La FMSI della Liguria assicura la propria adesione e disponibilità al progetto della Regione Liguria , anche mediante la programmazione di corsi di formazione per Operatori Sportivi, per il riconoscimento e la gestione sul campo delle emergenze sanitarie e dell'arresto cardiocircolatorio”.

"Soprattutto negli ultimi anni abbiamo visto quanto è importante la presenza del defibrillatore in tutti i luoghi dove si fa sport – dichiara Dario Della Gatta vice presidente del CIP - a qualsiasi livello e in qualsiasi contesto, compreso quello dove si svolgono attività che vedono impegnati atleti con disabilità. Insieme a questo strumento è fondamentale che il personale che lavora nelle strutture sia addestrato nella gestione del supporto vitale di base in modo da poter intervenire rapidamente in caso di necessità. E' per questo indispensabile sensibilizzare chi opera all'interno dei centri sportivi al corretto uso del defibrillatore e alla conoscenza delle prime manovre di soccorso. L'iniziativa di Regione Liguria portata avanti dall'assessore allo Sport Simona Ferro è importantissima perché mette la salute degli sportivi e non solo davanti a tutto. Solo con formazione, informazione e prevenzione possiamo contribuire a migliorare e tutelare la salute di giovani e non che praticano sport".

“Già nelle linee guida sulla rianimazione cardiopolmonare del 1991 è stato introdotto il concetto della “catena della sopravvivenza” per descrivere l’importanza di una gestione in team dei casi di arresto cardiaco – conclude il dottor Silvano Ruffoni dell’emergenza territoriale 112-118 dell’ospedale policlinico San Martino – Dal 2011 le Centrali Operative dell’Emergenza Sanitaria 118 forniscono telefonicamente ai chiamanti tutte le istruzioni per effettuare le manovre di rianimazione cardiopolmonare anche con l’utilizzo del DAE perché i primissimi minuti sono davvero fondamentali ed il primo e fondamentale aiuto è proprio quello che può dare la persona che chiama”.

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