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La digitalizzazione della burocrazia: esigenze e novità ai tempi del Covid

PressRelease

La digitalizzazione della burocrazia: esigenze e novità ai tempi del Covid

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Responsabilità editoriale di SEO Cube S.r.l.

27 ottobre 2020, 18:15

SEO Cube S.r.l.

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L’epidemia provocata dalla diffusione del coronavirus Covid-19 ha sottoposto ad un enorme stress le strutture economiche e il tessuto sociale del nostro paese; in particolare, le misure di contenimento del contagio - volte a limitare la diffusione del virus - hanno richiesto un enorme sacrificio a larghe fasce della popolazione, soprattutto dal punto di vista economico. Il Governo ha disposto apposite misure assistenziali, mettendo a dura prova la tenuta del sistema burocratico. Ciò ha fatto emergere, tra le altre, un’ulteriore criticità che, a causa della pandemia, è diventata più acuta: la lentezza e la complessità della macchina burocratica. Il carattere di urgenza che contraddistingue molti dei provvedimenti messi in atto dal Governo ha spinto i legislatori ad intervenire anche sulla burocrazia, nel tentativo di rendere nuove pratiche e procedimenti più semplici ed accessibili; naturalmente, la via intrapresa è stata quella della digitalizzazione, un trend che è stato notevolmente accelerato dalle contingenze.

 

A tal proposito, è bene menzionare l’ultimo provvedimento in materia, il Decreto Legge n. 76 del 16 luglio 2020 (noto anche come “Decreto semplificazioni”) che, in sintesi, punta a debellare il fenomeno della “burocrazia difensiva” riformando il concetto di abuso d’ufficio. Le varie “Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”, che riguardano ambiti anche molto diversi tra loro, hanno come obiettivo quello di “semplificare e favorire l'accesso ai servizi in rete della pubblica amministrazione da parte di cittadini e imprese e l'effettivo esercizio del diritto all'uso delle tecnologie digitali”. In questa ottica, il Decreto tende ad inquadrare come “abuso d’ufficio” alcune prassi consolidate (nell’ambito della Pubblica Amministrazione) che costituiscono, di fatto, un eccesso di zelo (come ad esempio verificare l’identità digitale con il documento cartaceo) che può provocare l’allungamento dei tempi di espletamento di una determinata procedura. “La verifica dell'identità digitale con livello di garanzia almeno significativo” - si legge a tal proposito nel testo del decreto -  “produce, nelle transazioni elettroniche o per l’accesso ai servizi in rete, gli  effetti del documento di riconoscimento equipollente”. L’identità digitale così verificata “attesta gli attributi qualificati dell’utente, ivi compresi i dati relativi al possesso di abilitazioni o autorizzazioni richieste  dalla  legge ovvero stati, qualità personali e fatti contenuti in albi, elenchi o registri pubblici o comunque accertati da soggetti titolari di funzioni pubbliche”. La nuova norma, però, presenta delle ambiguità interpretative circa l’abuso d’ufficio ed è per questo che il Consiglio dei Ministri, tramite il comunicato stampa n. 54 del 2020 ha richiesto che venga “definito in modo più puntuale il reato di abuso d’ufficio, affinché i funzionari pubblici abbiano certezza su quali sono gli specifici comportamenti puniti dalla legge”.

 

Al di là delle fisiologiche esigenze di rinnovamento e ottimizzazione del settore pubblico, la digitalizzazione della burocrazia è stata - come già detto - ulteriormente incentivata dalle nuove urgenze legate alla gestione dell’epidemia da Covid-19. La dematerializzazione di atti e pratiche, infatti, è una delle soluzioni che rientrano tra le misure ‘preventive’ che possono limitare sensibilmente il contatto fisico, l’utilizzo di spazi e oggetti comuni e, di conseguenza, i rischi di assembramento e la propagazione del virus. In concreto, questo processo si traduce principalmente non solo nella possibilità di espletare pratiche e procedure in modalità telematica ma anche nell’opportunità di ottenere documenti e certificati in formato digitale. Questa soluzione alternativa, realizzabile grazie ai portali ufficiali degli enti pubblici oppure per mezzo di siti specializzati come Ivisura, che consentono di richiedere e ottenere (in tempi brevi) ciò di cui l’utente ha bisogno. In tal modo, si evitano le code agli sportelli degli uffici, lasciando al personale addetto la possibilità di gestire in presenza solo le pratiche più urgenti su prenotazione, limitando l’afflusso di clienti presso le sedi dei vari enti.

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