(ANSA) - CAGLIARI, 15 LUG - La Sardegna fa meglio
dell'Italia: nell'ultimo anno nell'isola sono cresciuti numero e
importi delle procedure d'appalto. È questa la fotografia
scattata dallo Sportello Appalti Imprese di Sardegna Ricerche
con uno studio - elaborato sui dati nazionali e regionali
dell'Anac in vista delle sfide e le opportunità di investimento
legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Dopo il crollo della spesa pubblica registrato tra il 2018 e il
2019, in Italia c'è stata una notevole ripresa: nel 2021 sono
state bandite 348.306 nuove gare d'appalto per procedure di
affidamento con importo pari o superiore ai 40mila euro. Numeri
in crescita rispetto alle 310.295 procedure del 2020, per un
valore complessivo, di appalti e concessioni, arrivato a oltre
152 miliardi di euro, con un incremento pari al 9 per cento di
spesa appaltata e al 12 per cento di gare.
In Sardegna la crescita è stata più marcata rispetto al dato
nazionale, con un più 33% di gare e più 18% di spesa attivata.
La crescita ha coinvolto tutti i settori in maniera omogenea
(lavori, forniture e servizi), mentre a guidare gli importi sono
le forniture sanitarie (+156%), esplose in pandemia, e i lavori
(+29%) aumentati grazie alla ripresa del settore dell'edilizia.
"Se da un lato le imprese sembrano pronte alle sfide del
mercato, dall'altro permangono una serie di criticità:
burocrazia e tempi troppo lunghi rischiano di far mancare
obiettivi importanti - spiega Sardegna Ricerche - In Italia si
impiegano in media 681 giorni per chiudere una gara e arrivare
dall'affidamento della progettazione alla conclusione dei
lavori. Il dato peggiora in Sardegna, dove la durata complessiva
sale a 727 giorni e per la sola progettazione serve in media un
anno. Tempi eccessivamente lunghi e sicuramente non compatibili
con le tempistiche del PNRR - osserva il report - Da migliorare
anche il fronte assunzioni: il 67% delle pubbliche
amministrazioni contattate dichiara di essere nell'impossibilità
di assumere nuovo personale, o per la scarsa conoscenza delle
opportunità messe a disposizione dalla normativa (es. DL
80/2021) o per la difficoltà a reperire personale esperto nelle
procedure del PNRR". (ANSA).